Piemonte – Bielmonte – Colori d’autunno con polenta
La stagione motociclistica qua nel profondo nord si sta avviando inesorabilmente al termine. Dobbiamo approfittare delle ultime belle e calde giornate ottobrine per fare ancora qualche divertente girello.
Così programmo con un paio dei soliti amici di andare a mangiare un boccone di polenta sui monti biellesi.
Preparato l’itinerario con Tyre, lo copio sul nuovo Tom Tom Rider
ed in attesa dei due compari, al caricamento dal menu lo imposto con l’ormai famosa opzione “strade tortuose”; pronto anche ad avviare la registrazione dell’itinerario, per averne traccia e statistiche.
Dopo pochi chilometri che viaggiamo però mi accorgo che ho lasciato settata l’opzione strade tortuose su “secondarie”, la più “ruvida” delle tre posizioni; infatti il Tom spinge per farmi infilare strade bianche che attraversano le cascine della zona. Magari un’altra volta, caro Tommy, oggi preferisco andare per quelle principali.
Guadagniamo rapidamente i primi colli novaresi danzando agilmente nelle curve tra le vigne da Barengo a Fara.
Passato il Sesia e virato verso nord in quel di Rovasenda, sulle colline ad ovest di Gattinara assistiamo al compimento del magico rito della vendemmia…
Chissà se proprio quei grappoli si trasformeranno nei prossimi mesi in un ottimo Gattinara DOCG 🙄
Raggiunta la Valsessera, costeggiamo per qualche chilometro il torrente da cui prende il nome fino a Coggiola, quando con un tornante a sinistra inizia la salita che ci porta a Trivero e quindi ad imboccare la Panoramica Zegna.
Come sempre su queste strade nei giorni feriali si viaggia benissimo. Le uniche “anime” che incontriamo sono i giardinieri manutentori dell’Oasi Zegna, sempre impegnati a tener in ordine questa amena area naturalistica.
Superata la loro zona di lavoro, possiamo dare un pò più di gas. Il “foliage” è appena iniziato e la strada è ancora discretamente pulita.
Prima di arrivare in cima, amo solitamente fermarmi in un paio di punti panoramici e lo faccio anche questa volta.
Dal Poggio Vallemosso si può ammirare un panorama a 180° verso sud che va dalle Alpi lombarde fino all’inconfondibile sagoma del Monviso.
Ma mentre guardando verso est si prova un pò di soddisfazione, ad ovest la luce è completamente appiattita dalla grigia foschia autunnale.
Mentre spendiamo qualche minuto in gradevoli chiacchiere e scatti fotografici al tema autunnale dell’escursione, un’anemica coccinella ci chiede un passaggio per la vetta…
L’altro punto panoramico è la Bocchetta di Margosio, da dove, guardando verso nord,possiamo ammirare il Monte Rosa e la punta della piramide del Cervino.
E’ mezzogiorno e la polenta ci sta aspettando. Ho pensato a tre posti dove poterla gustare che so già non possono deluderci.
Oltrepassiamo quindi la vetta di Bielmonte e dopo un paio di chilometri in discesa ecco che alla prima opzione facciamo centro.
La trattoria del Bocchetto Sessera è aperta; la Signora e la simpatica Ilaria, sentiti i nostri motori, si affacciano dalla cucina e ci rassicurano sulla abbondante quantità di polenta disponibile per saziare i nostri appetiti.
All’interno ci accolgono una quantità innumerevole di gufi e civette…
ma soprattutto il coccoloso Popi
Come detto, qui un buon pasto non manca mai e lo consumiamo fin troppo voracemente.
Qualche passo dopo il lauto pranzetto, per prendere un pò d’aria fresca e fingere di smaltire qualche etto. Ma non sarà certo il movimento dell’indice sull’otturatore della compatta a bruciare le mille calorie assunte.
Riavviati i motori, ci buttiamo in discesa verso la Valle Cervo. In pochi minuti siamo giù a Rosazza dove imbocchiamo la stretta salita che porta al Santuario di San Giovanni e successivamente, inerpicandosi a gomitate su per la montagna, anche al più noto Santuario di Oropa.
Prima di arrivarvi però, un’altra breve sosta alla Trattoria della Rosazza, che troviamo chiusa, ma che era la seconda opzione per mangiar la polenta. Durante la bella stagione, piccoli tavoli posti sopra un terrazzino e lungo il ciglio della strada, ne fanno una tappa gradevole per piatti a base di salumi, formaggi locali ed appunto polenta…. Il tutto pochi metri prima della galleria che ci fa poi sbucare letteralmente sopra alla chiesa nuova del Santuario.
La discesa verso Oropa è da affrontare con prudenza. La strada, molto stretta, è anche interrotta da tratti con fondo in sasso, costruiti per far defluire senza danni eventuali piene dei ruscelli che scendono dai monti circostanti.
Ci gustiamo invece appieno la manciata di chilometri curvosi che ci porta giù a Biella.
Da qui in un’oretta saremmo a casa, ma noi allarghiamo ancora i nostri orizzonti verso ovest e seguendo le indicazioni per Ivrea, andiamo ancora a cercare qualche piega e qualche saliscendi attraversando la Serra.
Una volta in pianura, ci ritroviamo sotto un cielo velato; un pallido sole autunnale ci accompagna dalle sponde del lago di Viverone fino alle risaie ormai asciutte delle terre di casa nostra.
Sull’uscio di casa, il Rider mostra i frutti del suo lavoro…
Che belle foto, il micione è adorabile. Certo che sei un bel gironzolone, e fai benissimooooo 🙂
Ciao, buona domenica
Pat
Ciao Pat !
Grazie, sì fa quel che si può… 😉
Complimenti…anche dalle tue parti i panorami non scherzano…e non mancano le stradine strette e curvose che io adoro…
Vedo che la tua compatta non fa le macchiette come la mia…. eheheheheheheh
Beautiful landscape, beautiful owls and beautiful old radios….
Y una mariquita (ladybug) yellow….!!!
Grazie Marco !
Sì, anche qui qualcosa di bellino si trova 😉
Lamps
Max
Wow che spettacolo!
L’autunno riesco poco a godermelo per via degli impegni con la banda e meteo…che voglia di partire che mi hai messo!!!
Ben Fatto Max!
Grazie Federico !
Anche io onestamente non lo amo, ma quando ci sono giornate così… 😉
Bel report , ottimo quel piatto e simpatico il micio . Io , per sabato prossimo , avrei un invito su fango…ma sarà difficile … 🙂 , preferisco quelli termali ….. 😉
Carissimo, grazie per la visita 😉
Pure io preferisco quelli termali… e lì in Toscana avete l’imbarazzo della scelta 😀