Croazia 2009 – “Ćevapčići a colazione”


Alla conquista dell’est ! Sì, per la prima volta a parte un bel giretto di giornata in Slovenia un paio di anni fa, puntiamo le nostre ruote verso l’est europeo per fare il nostro viaggio cultur-mare.

La mia speranza di partire più leggeri e vuoti per lasciare eventuali spazi per prodotti tipici locali visto l’abbigliamento esclusivamente estivo è stata subito vanificata dalla presenza dei teli mare.

Partiamo quindi forse ancora più carichi e pesanti del solito verso la Croazia, meta della nostra estate. Non la raggiungiamo subito però, prima un paio di notti in Friuli per salutare vecchi e nuovi amici e per approfittare delle loro conoscenze del territorio per farci un bel giro in Slovenia ai laghi di Bohinj e di Bled, attraversando verdissime montagne per giungervi, sconfinando da uno dei tanti piccoli valichi resi agibili dopo la caduta della Jugoslavia, ammirando un antico ponte fatto costruire da Napoleone sul fiume Natisone e rendendo omaggio ai caduti di Caporetto.

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A Bled non ci siamo fermati a causa del sovraffollamento, essendo la prima domenica di agosto, ma siamo saliti dritti al castello per arrampicarci alle sue pendici ed ammirare e fotografare la famosa isoletta che compare su ogni cosa riguardante il turismo in Slovenia.

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Il ritorno in terra italiana attraversando prima il Parco del Triglav e la tortuosa ma spettacolare strada della Mojstrocca, per poi godere, motociclisticamente parlando, della strada del valico di Uccea e del Passo di Tanamea.

Dopo il weekend friulano ci siamo quindi diretti in Croazia e più precisamente ad Orsera, in Istria, dove avevo prenotato un appartamento per i primi tre giorni da dedicare a questa regione. Le prime cose che noto in territorio croato sono la zigrinatura dell’asfalto nelle curve, cosa per altro che mi aspettavo perché allertato dagli amici che han battuto queste strade in precedenza, ma soprattutto e cosa ben più bella, la terra rossa dei vigneti dei colli istriani, vigneti da cui deriva il locale vino Malvasia del quale mi fa dono gradito la gentile signora che ci affitta l’appartamento.

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Il pomeriggio e la sera le dedichiamo a gironzolare per Orsera, tranquillo borghetto con ripide stradine che salgono nel centro storico ed alla chiesa dove la sera una discreta folla si raduna per ammirare il tramonto. Chiesa in cui un paio di sere più tardi assisteremo ad un concerto di musica sacra e dove saliremo il nostro primo campanile della vacanza (alla fine saranno 4…).

Il giorno dopo dirigiamo verso Pola ma prima facciamo tappa a Dignano per vedere le famose mummie custodite all’interno della Basilica di San Biagio. Sono i resti di alcuni santi vissuti alcuni secoli fa ed i cui corpi si sono misteriosamente conservati.

Riprendendo la strada verso Pola il cielo si incupisce nuovamente ed infatti facciamo appena in tempo a parcheggiare nella centralissima Giardini che inizia a scendere qualche goccia.

I nuvoloni si alternano al sole che quando esce ci rosola per benino mentre girovaghiamo all’interno dell’Arena. Il monumento è ben conservato, un po’ deludente per la presenza del palco e dei molti ponteggi dedicati agli spettacoli che ospita in estate. Una medaglia a due facce questa, in quanto la visita in mezzo a tutta questa “ferraglia” fa perdere tutta la magia del posto; magia che probabilmente riacquista assistendo ad uno di questi spettacoli in un posto sicuramente molto suggestivo. Ricordo ancora con emozione la rappresentazione di Medea nel teatro di Epidauro in Grecia dove però l’impatto di strutture moderne era praticamente nullo o ridotto al minimo indispensabile. Usciti dall’Arena ritorniamo verso il centro storico per imboccare la via pedonale Sergijevaca dopo aver ammirato l’Arco di Trionfo dei Sergi. E’ lungo questo percorso che si trovano i monumenti principali come il Tempio di Augusto ed il Municipio Vecchio, ancora oggi sede del comune.

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Giusto il tempo di accomodarci nella trattoria Barbara che un acquazzone si abbatte sulla città creando un fuggi fuggi generale alla ricerca di una qualsiasi piccola sporgenza dai vecchi edifici che possa riparare dalla furia degli elementi! Abbiamo cercato questa trattoria perché segnalata dalla Lonely ma obiettivamente non ci è sembrata niente di eccezionale, qualità normale. Certo il posto, in pieno centro, è particolare, ideale per chi ama osservare l’andirivieni dei turisti lungo la stretta via. Dopo pranzo saliamo alla Cittadella, da dove si può ammirare un discreto panorama sulla città e che ospita un museo fotografico, modellini e strumenti d’epoca. Prima di lasciare la piccola fortezza saliamo sulla torretta… Ha un aspetto piuttosto sinistro e si consiglia di aver fatto l’antitetanica per accedervi in quanto non si può certo dire che sia ben tenuta…

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E’ tardo pomeriggio quando riprendiamo la moto e ci riavviamo verso Orsera, ma il temporale che ha continuato minaccioso a girare su tutta la zona non ne vuole saper di mollarci e ci accompagnerà fin quasi all’appartamento. Percorrere queste strade con asfalto bagnato non è particolarmente piacevole e nonostante mi adoperi per guidare “sulle uova”, qualche scodatina solo per aver pensato di curvare capita.

Nel terzo giorno istriano visitiamo in mattinata Parenzo e nel pomeriggio Rovigno. Due cittadine veramente incantevoli con i loro antichi centri storici. Parenzo, di origine romana si lascia ammirare lungo l’antico decumano passeggiando sulle belle pietre levigate e tra le mura di vecchie case medievali. Visitiamo la Basilica Eufrasiana e saliamo sul campanile ( e 2!) a guardare le centinaia di vele che si fanno cullare dal vento e dal mare.

Nel primo pomeriggio raggiungiamo Rovigno e lungo i suoi stretti vicoli saliamo fino alla cattedrale di Sant’Eufemia e quindi anche sul suo campanile (3!!!). Molto suggestivo anche qui gironzolare su e giù tra i tortuosi camminamenti del promontorio su cui sorge il centro storico.

Rilassandoci con un doveroso gelato al porto ed osservando il borgo, non possiamo non notare somiglianze con alcune famose località italiane…

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E dopo aver camminato per qualche km per visitarla bene, ci concediamo il primo bagno in un campeggio nelle immediate vicinanze. Acqua limpida ma freschetta, il termine spiaggia è un eufemismo ma noi ci adattiamo tranquillamente.

La tre giorni istriana è terminata, abbiamo apprezzato più queste ultime cittadine della più caotica Pola ma è ovviamente un questione di gusti… Qui l’italiano è compreso e ben parlato praticamente da tutti, non sembra nemmeno di essere all’estero se non per le ottime grigliate di pesce accompagnate alla fine con dei conti veramente irrisori per i canoni a cui siamo abituati!

Tagliamo l’Istria da ovest verso est attraversando paesaggi collinari e ritrovando la costa nei pressi di Abbazia con begli squarci panoramici sul golfo di Fiume e sulle isole di Cres e Krk.

Superata con tratti autostradali la zona di Fiume, siamo finalmente sulla Jadronska Magistrala, la statale costiera che scende fino in Montenegro. Probabilmente una delle strade più spettacolari che abbia mai percorso, che regala “balconate” sul mare di fronte a Krk veramente incantevoli ma che ci darà il meglio di sé quando ci spingeremo più a sud.

Ci fermiamo a Senj per una notte, visitiamo il Nehaj, la fortezza dei pirati Uscocchi che fecero “ammattire” i veneziani all’epoca in cui la Serenissima dominava su questi mari… Una bella camminata per arrivare su al castello dal centro del paese, ma la visita è interessante e la fatica ripagata. Nel tardo pomeriggio stendiamo gli asciugamani sul molo del campeggio e vi rimaniamo fino al tramonto ed oltre, cenando in una tranquilla trattoria in riva al mare.

Da Senj parte la strada che porta verso l’interno, verso i laghi di Plitvice, con una prima parte fino a Zuta Lovka che sale con diversi tornanti e che invita ad una guida brillante ma sempre con la dovuta prudenza anche perché si raggiungono spesso le code di auto formatesi alle spalle dei torpedoni praticamente impossibili da sorpassare in macchina. Quando si sbuca sull’altipiano e da Otocac si prende la strada verso i laghi invece, ci si lascia andare ad una andatura regolare e discretamente moderata per poter ammirare il verde paesaggio montanaro, che ricorda tratti di strada che si possono incontrare in Austria o Svizzera.

Ignorando il Tom Tom, mi faccio allettare da una scorciatoia scovata sulla cartina che mi fa risparmiare qualche chilometro di strada, ma non di tempo in quanto la via scelta si rivela una stretta stradina di montagna che si snoda già all’interno dell’area del parco, in mezzo ad un magnifico bosco dove l’attenzione per l’impervio sentiero e l’osservazione del paesaggio alla ricerca di qualche avvistamento di animali selvatici, mi concedono una velocità di poco superiore al cosiddetto “passo d’uomo”.

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L’uffico turistico all’ingresso del parco ci trova una camera ad un paio di chilometri. Ci fermiamo due notti perché i laghi di Plitvice meritano veramente una visita approfondita. I camminamenti sulle cascatelle o all’interno del bosco sono inizialmente sovraffollati, anche perché la gente rimane giustamente incantata ad osservare questo incredibile spettacolo che ci regala la natura. Proseguendo poi verso l’interno del percorso la gente si dirada e pur trovandoci nel secondo weekend agostano, si riesce a trovare i propri spazi per godere appieno di tutte le bellezze di questo luogo. Nonostante la folta presenza umana, il rumore di sottofondo che accompagna il nostro cammino è quello della acqua che scorre veloce nelle cascatelle, per tuffarsi nei piccoli laghi dai colori cangianti, a seconda della luce del sole, delle stagioni e dei minerali presenti nell’acqua e sui fondali; oppure quello del bosco, degli altissimi faggi e degli abeti rossi.

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Un paradiso terrestre.

Ci guardiamo continuamente intorno anche per scorgere qualche esemplare della ricca fauna che abita il parco, ma solo un piccolo pettirosso ci dà soddisfazione…

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Percorreremo 8 km il primo giorno e quasi 13 il secondo, partendo dall’ingresso secondario e iniziando il giro dalla parte alta dei laghi. Ma la fatica non si fa sentire in luoghi come questo. Anzi si guadagna una piacevole sensazione di rilassamento mentale e di distacco dalla realtà, come esser soli al mondo, in completa simbiosi con la natura che ci circonda. Realtà a cui siamo tristemente richiamati quando leggendo le nostre guide apprendiamo che praticamente la guerra civile dei primi anni 90 ebbe inizio in questi luoghi…

Inizia la nostra seconda settimana di viaggio e ci spingiamo sempre più giù, verso sud. Lasciamo la frescura di Plitvice per ritornare sulla costa, la nostra nuova meta è Primosten.

IMG_0849Troviamo subito un appartamento dove ci fermiamo tre giorni. E’ vecchiotto ma discretamente tenuto e soprattutto ha un terrazzo magnifico da dove, visto che è il periodo delle stelle cadenti, ogni sera mettiamo a dura prova la nostra cervicale stando un paio d’ore col naso all’insù, a caccia delle “lacrime di San Lorenzo”, dei sassi che ci lancia Perseo in modo da farci esprimere desideri nel caso riuscissimo ad intercettarli con lo sguardo. Ne vedremo ben sei, di cui un paio veramente luminose, incendiatesi al contatto con l’atmosfera.

Il centro di Primosten è un altro piccolo gioiello della costa croata, ricorda a mio avviso Rovigno, ma molto più piccola. Il giro del promontorio si fa in meno di un’ora, prendendosela proprio con molta calma e successivamente è d’uopo salire sulla cima del promontorio che ospita la chiesa ed un piccolo cimitero.

Il secondo giorno di questa tappa lo dedichiamo al Parco del Krka ed alle sue famose cascate.

Così come a Plitvice anche qui facciamo la nostra bella decina di chilometri a piedi passeggiando per il parco, scendendo dall’ingresso di Scardona, sul lato occidentale del fiume in mezzo alla boscaglia con un assordante frinire di cicale e quindi gironzolare sulle passerelle in legno fino al momento fatidico del bagno al termine dello Skadrinski Buk, la cascata principale lunga quasi 800 mt e con un dislivello di una cinquantina. Il posto ci ha un po’ deluso. Laura vi era stata più di vent’anni prima, forse l’aveva un po’ mitizzata (o forse all’epoca lo era…), ma ora sembra un’affollatissima piscina, con tanta di quella gente da farti dimenticare che stai facendo il bagno a pochi metri da una bellissima cascata… D’altronde è la settimana di ferragosto e sappiamo che non è certo il periodo migliore per viaggiare ma tant’è e ci dobbiamo adeguare. Col battello raggiungiamo la cittadina di Scardona per una breve visita ed un lunga pausa pranzo.

Ritornati alle cascate, visitiamo l’aerea della vecchia centrale idroelettrica dove è allestito un piccolo museo sugli usi e costumi locali. Infine percorriamo l’ultimo chilometro del sentiero da cui siam scesi al mattino, con immensa fatica da parte del sottoscritto, che riesce però a raggiungere la cima sospinto alle spalle da migliaia di cicale. Un bel posto anche questo, ma venendo da Plitvice, la differenza di giudizio è abissale…

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Terzo ed ultimo giorno dedicato alla visita di Trogir. Semplicemente splendida con le sue strette viuzze racchiuse dentro la cinta muraria ricche di edifici medievali che trasudano storia da ogni singola pietra. Visitiamo la cattedrale di San Lorenzo e saliamo il nostro 4° campanile, alto quasi 50 mt e sicuramente quello con la scala più ardita. Lasciamo sfogare l’ennesimo temporale al riparo sui bastioni della fortezza del Camerlengo e dopo l’ennesimo ottimo pasto consumato all’aperto all’ombra di uno dei tanti edifici storici della città, decidiamo di visitare la zona dei castelli sulla costa denominata Kastela (!).

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Invero non è molto facile trovare indicazioni per questi piccoli borghi ed effettivamente solo in un paio riusciamo ad ammirarne un po’ l’architettura.

Abbiamo “scollinato” in questi giorni il tempo da dedicare a questo viaggio ed entriamo nell’ultima settimana con un lungo trasferimento per raggiungere Dubrovnik. Il viaggio risulta comunque molto piacevole perché la Magistrala tra Spalato e Ploce è qualcosa di veramente unico.

Invito più volte la Lauretta a riprendere con video i tratti più spettacolari, ma son già conscio che la digitale non renderà il giusto merito a questo momento che invece rimarrà ben impresso nella nostra mente a lungo.

Passata velocemente la noiosa e calorosa piana di Ploce, attraversiamo il breve tratto bosniaco di Neum e la strada torna di nuovo godibilissima. Raggiungiamo Dubrovnik nel primo pomeriggio, trovando subito una camera a pochi passi dalle mura del centro storico. Ci fermiamo due giorni per potercela godere tranquillamente e si rivelerà un’ottima scelta.                          Se le cittadine visitate precedentemente le avevo definite giustamente dei gioielli, Dubrovnik è la punta di diamante di questo viaggio. In assoluto e soprattutto per storia ed architettura, così come lo sono stati i laghi di Plitvice per quanto riguarda la parte natura.

E’ tardo pomeriggio quando scendiamo alla scoperta della città vecchia dell’antica Ragusa.

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Un luogo già affascinante di per sé, reso ai nostri occhi ancora di più grazie alla luce particolare del sole ormai calante. Camminiamo lungo lo Stradun, infilandoci di tanto in tanto nelle strette viuzze laterali, rimanendo incantati dalla bellezza del luogo. Per nostra fortuna è troppo tardi per la salita ed il giro sulle mura, la chiusura è alle 19, vi andremo il mattino dopo.

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Dopo aver cenato nutrendoci soprattutto della magia del luogo, torniamo a solcare le strette calli sotto le tenue luci notturne, scovando angoli suggestivi da dove osservare dall’alto ed in tranquillità il formicolare delle migliaia di persone che affollano la cittadella.

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Ma è praticamente impossibile continuare la descrizione, il ricordo di questo luogo senza cadere in banali superlativi di cui già ho abusato, ma l’impatto emotivo che mi crea questo luogo è notevole.

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Alcune costruzioni, poche in realtà, portano ancora i segni delle terribili recenti vicissitudini vissute dalla città e dai suoi abitanti. Un libro fotografico dedicato a quei terribili giorni mi mostra cosa ne era stato fatto di questo posto meno di 20 anni fa…

La mattina dopo ci avviamo di buon’ora sulle mura. Il momento migliore per visitarle in quanto la temperatura è ancora sopportabile, c’è poca gente ed il cielo ancora terso del mattino regala un’ottima luce per le nostre foto ricordo. Da qui si possono ammirare tutti i famosi tetti rossi, una caratteristica della città vecchia, con ancora in alcuni punti le tegole originali non distrutte dai bombardamenti. Ci prendiamo tutto il tempo necessario ed alla fine avremo camminato sulle mura per circa un paio d’ore.

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Presa la moto scendiamo alle bocche di Cattaro, in Montenegro fermandoci però per un pomeriggio di relax e bagni sulla punta della penisola di Prevlaka. Suggestivi i boschi ricchi di cipressi che troviamo in questa zona, oltre ad un mare veramente magnifico. Prima di rientrare a Dubrovnik saliamo sul monte Srd per ammirare il tramonto e la città dall’alto. L’ennesimo momento emozionante che mi regala questa città e forse il manifesto di questo viaggio.

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E’ la vigilia di ferragosto quando lasciamo la città dalmata per iniziare la risalita verso nord.

Gli ultimi tre giorni li abbiamo tenuti per rilassarci un po’ sull’isola di Korcula. Risaliamo quindi tutta la penisola di Peljesac fino ad Orebic dove con una breve traversata in traghetto raggiungiamo la cittadina di Korcula. Anche qui, rivolgendoci ad un’agenzia locale, troviamo subito un ottimo appartamento in una villa a 3 km dal centro. Il più bello di tutta la vacanza, sito in una baia con veranda con vista sul mare. Il tutto alla modica cifra di 54€/giorno e per esser nel we ferragostano non ci sembra affatto malaccio.

Passiamo questi ultimi giorni con molta tranquillità rispetto ai nostri soliti canoni, girovagando tra una caletta e l’altra, concedendoci un po’di ore di mare e bagni in acque cristalline.

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Ma non rinunciamo comunque a visitare una grotta preistorica sulle colline sopra il paese di Vela Luka ed alla sera a visitare in ogni suo angolo Korcula città, giustamente anche soprannominata la piccola Dubrovnik. Da non credere come il pomeriggio del 15 troviamo una caletta con solo una decina di persone ed una tranquillità stupefacente, “rotta” solo dal frinire del solito milione di cicale che ci circondano.

Facciamo amicizia con una coppia di ragazzi milanesi che han la nostra stessa moto ed alla sera ceniamo con loro nella trattoria della signora dove sono alloggiati.

Sotto il cielo stellato, praticamente sul sagrato di una piccola chiesetta nel paesino di Racisce e davanti ad una gustosa orata accompagnata dal fresco vinello locale ci scambiamo le impressioni sui nostri rispettivi viaggi e degnamente va a finire anche questa vacanza.

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Il ritorno è infatti solo un lungo e caldo trasferimento verso casa, facendo tappa ad Abbazia solo per dormirvi. La passeggiata serale e la cena sul lungomare non le trovo particolarmente degne di nota dopo tutto quello che abbiamo visto nel resto del Paese.

E’ andata benissimo anche questa volta, siamo stati fortunati con il meteo, con gli alloggi trovati e con tutto quello che abbiamo potuto vedere. Ho un mezzo rimpianto di non esserci venuto anni prima, onestamente non credevo mi fosse piaciuta così tanto! Un mare fantastico, si è mangiato sempre discretamente bene e con prezzi che ormai noi ci sogniamo. E poi Plitvice, Dubrovnik, Korcula, posti e momenti indimenticabili.

Dovidenja Hrvatska.

21 thoughts on “Croazia 2009 – “Ćevapčići a colazione”

  1. Pingback: Diario di viaggio Croazia 2009 « Max510's Blog

  2. ammazza che diario Max, fa proprio venire voglia di visitare questa terra che in realtà non ho mai considerato come meta …. posti splendidi, angolini delizioni… adesso vado a vedere le foto. Complimenti, è magnifico

  3. Accidenti Max, belle le foto e dettagliatissimo il diario… anche io non sono mai stata in Croazia ma vedendo la tua descrizione ci andrei domattina !!

  4. Non avevo dubbi che le mie impressioni sarebbero state anche le tue…e pensa che tanti bei posti non li hai nemmeno sfiorati (Losinj, Hvar, Mljet)…motivo in più per tornarci, ora che sai cosa ti aspetta!!
    Complimenti per questo ‘assaggio generale’ di posti che io ho visitato in vacanze diverse, magari con più calma.

  5. Ogni volta che rileggo il tuo diario ne resto sempre pià affascinato.
    Complimenti vivissimi del modo in cui sei riuscito a descrivere le meraviglie che hai visitato. Ti chiedo gentilmente se hai contatti telefonici degli alloggi che hai utilizzato di inviarmeli.
    Saluti e di nuovo complimenti

  6. Grazie Suzuki59 !
    I pochi riferimenti che ho tenuto te li ho scritti nel forum degli Strommers, nel topic inerente al viaggio 😉
    Max

  7. ho riletto tutto il tuo diario, hai descritto con molto fascino la Croazia, io la conosco benissimo ci sono stato almeno 7/8 volte ho perso il conto, ma rileggere il tuo diario è stato come esserci tornato di nuovo. Complimenti, se proprio posso darti/vi una dritta ulteriore su questo paese, è quello di visitare le sue isolette come VIS SOLDA e BRAC, ma ancora più affascinati e stupaende sono le Incoronate, unico problema è dimenticarsi della moto ed affittare una barca a vela.
    bye

  8. NON L’AVEVO VISTO PRIMA, MI STAVO PERDENDO QUALCOSA DI ECCEZIONALE.
    MOLTO BELLO. BISOGNA SOLO RINGRAZIARTI , PERCHE PERMETTI A TUTTI DI FAR VEDERE TUTTI QUESTI POSTI MERAVIGLIOSI. GRANDI, GRANDI, MAX E LAURA.

  9. Grazie Paolo !
    Non l’avevi visto prima ?!? e te credo, con tutte le cose che ti passano per la testa e per il cuore in questi mesi…
    😉

    Max

  10. Carissimi italioti come e’ bella la croazia !
    peccato deludervi quelle cittadine riportate in foto sono tutte istriane e dalmate quindi hanno una origine romana e veneziana ,i croati c’entrano come i cavoli a merenda non fatevi prendere in giro documentatevi prima di dire come e’ bella la croazia .

  11. Carissimo Epulone, forse il tuo nazionalismo e la tua romanità ti fanno avere un’interpretazione un pò distorta delle cose.
    Sappiamo benissimo le origini delle cittadine croate e non solo… Tutto il mondo mediterraneo ed europeo in genere è pieno di bellezze fatte dai romani ma che ora ovviamente si trovano su territorio straniero. Quindi rilassati ed accetta che le persone indichino normalmente le bellezze di questi associandole al Paese in cui si trovano. Altrimenti dovremmo appunto andare in giro per mezza europa e per i paesi nordafricani e dire ” quant’è bello l’impero romano”.

  12. Pingback: Croazia – Diario di Viaggio – “Ćevapčići a colazione” | vivilamoto

  13. Emozionante … Quest’estate vorremmo fare la stessa vostra esperienza . Avete avuto problemi x moto ? Ciao e grazie faremo tesoro dei vostri consigli Roberta e Fabry

  14. Ciao ragazzi. Grazie. In che senso problemi con la moto? Cmq nessuno… Croazia molto bella e più si va a Sud e più diventa bella. Se avete bisogno di info, sono qua. Max

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