Ecuador – Galàpagos – Islas Santa Cruz e Santa Fè

14/08 Isla Santa Cruz e Isla Santa Fè

Questa mattina abbiamo un’escursione in bus all’interno dell’isola fino ai Crateri Gemelli. Non sono dei veri e propri crateri ma bensì due vaste aree che sono collassate a causa di esplosioni sotterranee di gas e magma. Oltre a questi “Gemelli”, la particolarità del luogo è la presenza di una pianta chiamata Scalesia che è totalmente ricoperta da muschio, al posto di foglie e fiori ha della lanugine di muschio, veramente singolare e ve ne è un bosco pieno.

Al ritorno verso il porto ci fermiamo a visitare un altro tunnel di lava, questa volta più grande e parzialmente all’aperto.. Quello di ieri ci ha sicuramente soddisfatti di più, molto più avventuroso..
La barca riparte in direzione sud, verso la piccola isola di Santa Fè e qui facciamo un’altra volta il bagno insieme ai leoni marini. Questa volta però ce ne sono molti di più e sono tutti per noi… Ci girano intorno, ci sfiorano, ci passano sotto e poi si girano a guardaci in faccia a pancia in su: una cosa veramente indescrivibile. C’è pure un maschio enorme lungo più di due metri e tanto grande che potrebbe contenere tre persone. Fa una certa impressione quando passa vicino: anche se sono animali mansueti, loro sono nel loro ambiente naturale mentre noi siamo gli intrusi e non si sa mai… Resistiamo la solita mezzora ma poi dobbiamo mestamente risalire. E’ stato veramente emozionante, finora il momento più bello della crociera, anche se è quasi impossibile stilare una classifica.

Dopo la caldissima doccia ritemprante sbarchiamo sulla spiaggia ed anche qui ci ritroviamo in mezzo ad una folta colonia di leoni marini…

Facciamo la passeggiata all’interno in mezzo alla foresta di cactus Opunzia giganti di cui il più vecchio ha ben 80 anni .
La guida ci spiega che questi cactus si sviluppano molto in altezza per sfuggire ad iguane terrestri e capre selvatiche che provocano seri danni a questo particolare habitat.

Ritorniamo alla spiaggia e passeggiando in mezzo ai leoni ne troviamo uno che è stato attaccato da uno squalo. La ferita è impressionate, lo squalo gli ha proprio staccato un pezzo di corpo, eppure la guida dice che sta benissimo.

In effetti sembrerebbe così : Estephan ci spiega che non verrà curato dall’uomo; quelli del parco intervengono solo sulle specie in via di estinzione mentre per quelle il cui numero di esemplari è quello giusto, come per esempio i leoni marini, lasciano tutto com’è e che la natura faccia il suo corso. Anche se triste a vedersi non possiamo che essere d’accordo. Sempre meglio che essere uccisi per l’idiozia dell’essere umano.
La sera ceniamo insieme ai quattro italiani “superstiti” con cui stringeremo più affiatamento, Paola col figlio Emanuele, Emanuela e Gino. Persone che vivono realtà completamente diverse l’una dall’altra ma che hanno in comune la stessa identica passione per viaggi, natura ed animali.
La barca si mette in moto appena terminata la cena. Ci aspetta un lungo trasferimento, 9 ore di navigazione, per raggiungere l’isola più a sud dell’arcipelago, Espagnola. Finalmente abbiamo una serata con cielo limpido quindi ne approfittiamo per passare qualche minuto sul ponte. Lo spettacolo offerto dalla volta celeste è grandioso, sembra di essere al planetario. Per noi che ormai viviamo sotto un cielo molto “offuscato” dall’inquinamento luminoso è un momento da gustarsi totalmente in silenzio…

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