Attraverso la Francia, dalle Alpi alle Dune


E’ fine luglio quando partiamo a metà mattina sotto una canicola impressionante.

Autostrada fino a Sauze d’Oulz accompagnati dal caldo, le montagne ci danno solo un’impressione di frescura ma la realtà è ben diversa.

Dopo un pasto frugale nei pressi del laghetto del Monginevro, ai bordi del campo da golf, ci avventuriamo all’interno del territorio francese che ci dà il benvenuto coi soliti paesaggi montani maestosi come il ghiacciaio della Meije.

Scendendo dalle alpi, la calura è sempre più opprimente e ci costringe a soste supplementari per refrigerarci. Sono le 17 e dopo poco più di 400 km arriviamo alla chambre prenotata alla periferia di Valence.

Ripartiamo l’indomani per Saint Flour ed entriamo in Alvernia. Un bel viaggio sull’altipiano tra vasti panorami riempiti da mandrie al pascolo e covoni di fieno. Continui su e giù per le colline in mezzo a campi di girasole immensi. Ricorda un pò il paesaggio umbro-toscano.

Prima di arrivare nella ridente cittadina, andiamo a vedere il Viaduc de Garabit, opera di Eiffel del 1880 ed anche teatro di alcune scene del film Cassandra Crossing.

Breve trasferimento autostradale ad Issoire e trovata subito una chambre, lasciamo i bagagli per fare un giro nel Parco Naturale Regionale dei Vulcani d’Alvernia.

Saliamo al Puy de Dome, il principale di di questi vulcani oramai sopiti per sempre. Lungo le magnifiche strada del parco, incontriamo solo mucche… Fino alla cima però, qui infatti è un brulicare di amanti del parapendio.

Dopo un pò di relax in cima al Dome, dirigiamo verso Le Mont Dore, una sorta di Cortina d’Ampezzo nel cuore del Massiccio Centrale, collocata ai piedi del Puy de Sancy, monte da cui nasce la Dordogna.
Da qui ci spostiamo in direzione di Super Besse e ci fermiamo per un giro a piedi intorno al Lac de Pavin. Fformatosi nel cratere di un vulcano spento, ha un diametro di circa un chilometro ed è profondo ben 93 mt ! In effetti, le sue acque così scure sono un pò inquietanti.

L’indomani salutiamo l’Alvernia attraversando il dipartimento del Cantal per approdare nella regione dei Midi Pyrenée e precisamente nel Lot. Le mucche al pascolo spariscono e complice il gran caldo, lasciano spazio a numerosissime e fastidiose quantità di mosche e zanzare. Visitiamo i deliziosi borghi medievali di Conques e Belcastel; quest’ultima particolarmente caratteristica.

A causa della calura siamo andati un pò contro i nostri principi di viaggiare sempre coperti e con le protezioni ed infatti siamo stati subito puniti. Sulla via del ritorno verso Figeac dove abbiamo la chambre, Laura viene punta sulla mano da qualcosa di grosso: dolore ed infezione l’accompagneranno per qualche giorno.

Ci fermiamo un paio di giorni a casa di questa signora, molto cortese ma altrettanto angosciante… La soprannominiamo Misery, come la protagonista della novella di Stephen King !

Il secondo giorno, nonostante la situazione del braccio di Laura diventi sempre più preoccupante, visitiamo Saint Cirq Lapopie, bellissimo borgo costruito su una roccia a picco sul fiume Lot.

Proseguiamo come da programma per Cahors, ma prima di visitare la città ed il famoso ponte Valentré, andiamo all’ospedale per far vedere il braccio oramai completamente gonfio ed infiammato. Le cure ci lasciano un pò perplessi (alcol e bendaggio !) ma riprendiamo il tour un pò più tranquilli. Abbiam perso comunque molto tempo e decidiamo di tralasciare il centro storico per ammirare solo il ponte medievale simbolo della città, probabilmente quello meglio conservato in Europa di quell’epoca.

La sera approfittiamo del servizio di “table d’hotes” offerto da “Misery” e ceniamo insieme a lei ed agli altri avventori del B&B. E’ sempre una bella esperienza ed pur non capendoci completamente (la nostra padronanza delle lingue è scolastica o poco più), ci si intende sempre in qualche modo ed il divertimento sta proprio nei vari modi che usiamo per farci capire 😀

Il giorno dopo, appesantiti, ripartiamo per spostarci nel Perigord, una delle regioni storiche francesi, ricca di cultura e storia non chè anche patria del foie gras !

Raggiungiamo Souillac e lasciamo il Lot per entrare in Aquitania e nella Dordogna, dipartimento che prende il nome del fiume e che nell’era moderna racchiude in gran parte i confini del Perigord.

E’ seguendo il fiume che scoviamo una Chambre veramente carina con dei proprietari deliziosi. Ci fermiamo tre notti per visitare con calma la zona. Nel pomeriggio iniziamo con Sarlat la Caneda, borgo medievale caratteristico e molto, molto turistico. Infatti oltre ad esser un’attrazione culturale, scopriamo che è meta di appassionati canoisti nordeuropei che si dilettano pagaiando lungo la placida Dordogna.

Particolare è la Lanterna dei Morti, risalente al XII° secolo veniva usata come cappella funeraria o come guida per i defunti. Pare che venisse acceso un lume all’interno della cupola alta una decina di metri che servisse a questo nobile scopo.

Cena nuovamente alla “table d’hotes” dove i proprietari ci intrattengono con altre coppie italiane, francesi e tedesche, con le loro affascinanti storie di vita. Inutile sottolineare la bontà delle pietanze assaggiate, figlie anche di prodotti scambiati col sistema del baratto con gli altri agricoltori della zona. Gigot des Mouton, Cabecou del Perigord, Foie Gras e vino di Bergerac resteranno per sempre impressi nella mia memoria !

L’indomani andiamo alla scoperta delle antiche città troglodite nei dintorni di Les Eyzies de Tayac, dove è stato scoperto l’Uomo di Cro-Magnon.

Sulla via del ritorno passiamo da Saint Cipryen e costeggiando la Dordogna arriviamo a La Roque Gageac, un altro gioiello classificato tra i più bei villaggi di Francia.

Ne ammiriamo meglio lo splendore però il giorno successivo, quando noleggiata una canoa, scendiamo anche noi lungo il fiume per una decina di chilometri tra Domme e Beynac. Oltre al divertimento sportivo, ammirare questi borghi dal fiume è qualcosa di emozionante !

Salutiamo calorosamente Sylvie e Serge ed affrontiamo un lungo trasferimento sotto il maltempo fino ad Arcachon, dove ci accolgono il sole, il mare, ma anche una marea di turisti. Daltronde inizia la settimana di ferragosto e quindi e le code per un posto così turistico sono da metter in preventivo. Abbiamo modo però di apprezzare una volta di più l’educazione dei francesi alla guida che, ordinatamente in coda, si spostano sempre a bordo strada in modo da agevolare il passaggio di noi motociclanti.

Dopo la serata passata a passeggiare per questa amena località di villeggiatura, il mattino saliamo sulla Duna di Pyla, la duna più alta d’Europa con i suoi 110 metri circa di altezza e da cui si gode un panorama incredibile sull’oceano e sulla Foresta d’Arcachon, interamente sviluppatasi su terreno sabbioso.

Nel pomeriggio andiamo a gironzolare tra i vigneti del Medoc; qui si producono i migliori vini bordolese.

Siamo agli ultimi giorni di vacanza e ci girano un pochino le scatole quando al mattino  il tempo non è dei migliori e le temperature calano…

Ma nel pomeriggio, giunti a Soulac, approfittiamo delle caratteristiche casette/ombrellone per riparci dal vento quando usciamo da dall’acqua dopo esserci divertiti tra le onde dell’oceano.

L’ultimo giorno approfittiamo della bella giornata per fare altri bagni ed ammirare il lavoro dei bagnini che, in stile Baywatch, controllano in modo impeccabile e continuo tutti bagnanti e la situazione delle correnti. Capita infatti sovente che se questa cambia, facciano spostare il punto dove poter fare il bagno in sicurezza, anche solo di poche decine di metri.

Siamo veramente al termine di questo bellissimo viaggio ed oltre alla “depressione” da rientro, siamo pure accompagnati lungo tutto il tragitto da un forte vento che ci fa guidare molto più tesi del normale. Dopo più di 800 chilometri “allucinanti”, troviamo finalmente una camera libera in un piccolo hotel “una stella”, anzi probabilmente solo “punta di stella”. Ma siamo sfiniti e quindi va benissimo anche questo.

Il giorno seguente, con 3900 chilometri percorsi in 14 giorni sulle spalle, siamo a casa.

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11 thoughts on “Attraverso la Francia, dalle Alpi alle Dune

  1. Grazie Paola. Non nascondo un pò di malinconia a rileggere e rivedere le foto di quel viaggio… Però bisogna sempre guardare avanti e possibilmente vedere posti nuovi 😉

  2. quest’anno ho intenzione di fare lo stesso giro ,posti belli ,complimenti per le tue foto.

  3. Ho fatto la Bretagna, tutta la costa e rientrando proprio a St Nazaire lungo la Loira verso Nantes….
    La Rochelle no, mi manca
    😉

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