Ecuador – Riserva Ecologica di El Angel

03/08 El Angel

Partenza di buon’ora, abbiamo molta strada da fare. Dirigiamo verso nord, nelle provincie di Imbabura e Carchi, ai confini con la Colombia. Prima tappa del viaggio è al belvedere del vulcano Taita Imbabura.

Vulcano Taita Imbabura

Fa freddo ed al “bar” del belvedere ci rifocilliamo con del maté de coca e dei biscotti caldi accompagnati da formaggio; non si direbbe ma l’accoppiata regge… Riprendiamo il viaggio e dirigiamo alla Riserva Ecologica di El Angel che si trova nel Paramo. Non è uno stato, un lago o una provincia ma bensì un habitat particolare che si crea ad una certa altitudine e con certe condizioni climatiche tipiche della regione andina ecuadoriana. La caratteristica di questo parco è la foresta di Frailejones, piante grasse molto particolari.
La strada per arrivarci è terribile, gli ultimi 15 km sono una pietraia e impieghiamo quasi un’ora per percorrerli (in auto…). Intanto più saliamo più entriamo dentro le nubi ed una nebbia fittissima ci avvolge.
Ci incamminiamo all’interno della riserva circondati da questi Frailejones che osservano il nostro cammino, un luogo molto inquietante ma al tempo stesso affascinante.

Frajleones

Siamo abituati alle nostre nebbie padane e questa è proprio del tipo che si taglia con il coltello; è fittissima, intorno tutto silenzio e siamo ormai rassegnati ad essere aggrediti da: “il mostro della laguna nera”, King Kong o un T-Rex.

Frailejones

Per tornare all’auto facciamo un sentiero il cui nome è tutto un programma: “il sentiero dei cuori sani”. Infatti si inerpica in pochi metri dai 3700 slm a 3800… Sarà il freddo, sarà la prima esperienza di sforzo fisico a queste altitudini ma l’impresa si rivela abbastanza dura.

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Giungiamo all’auto completamente fradici di un mix di acqua e sudore… La discesa è nuovamente molto lunga e sembra non finire mai. Arriviamo ad El Angel giusto all’ora di pranzo e ci fermiamo a mangiare in una marisqueria!!! Sulle Ande, ad oltre 3000 mt di quota, noi troviamo da mangiar molluschi! Ma la fame è molta e va bene lo stesso, tanto più che mangiamo molto e soprattutto bene, nonostante sia uno di quei posti che io battezzo come “chiudi gli occhi e mangia”.

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Dopo pranzo, sulla via del ritorno, ci fermiamo al paesino di Mascarillo nella valle del Chota, dove vive una comunità nera che conserva le antiche tradizioni africane. Questa comunità discende dagli schiavi neri d’Africa portati qui dagli spagnoli. Qui troviamo un italiano che svolge opera di volontariato per aiutare queste persone a mantenere intatte le loro origini e nello stesso tempo “impegnarli” in un occupazione, in quanto sono un po’ isolati sia geograficamente che come integrazione con il resto della popolazione. Assistiamo casualmente, in quel che sembra un circolo di ritrovo, ad una danza ballata da alcune ragazze, con suoni particolari che racchiudono sia la musica afro che quella andina. Il ritmo ed i movimenti di questo ballo ci “rapiscono” ed alla fine ci ritroviamo quasi in trance…
Dopo esser ripartiti, andiamo a visitare il paese di San Antonio Ibarra, la cui caratteristica è di essere pieno di artigiani che lavorano il legno. Visitiamo qualche laboratorio e Laura, che adora lei stessa intagliare il legno, non si fa scappare una bellissima mano grezza. Da San Antonio raggiungiamo il posto dove passeremo la notte, l’Hosteria Chorlavì, un ex convento gesuita “convertito” ad hotel, veramente carino e caratteristico. E’ il primo dei posti con architettura spagnola coloniale in cui ci “aspettiamo” che compaia Zorro dal tetto pronto a saltare sui tipici balconcini.

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6 thoughts on “Ecuador – Riserva Ecologica di El Angel

  1. Great feel in these pictures, Max! I’m just back from Rome, and you were right – wonderful weather and Rome is the eternal city!

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