Sicilia 2012 – “Rotolando fra i limoni”


E venne anche il momento giusto per visitare la Sicilia

Le ferie a giugno e l’esigenza di non allontanarci troppo da casa hanno partorito questa scelta, la migliore per noi considerando anche la volontà di coniugare mare e cultura. Sarà poi tanta, tantissima cultura e poco, pochissimo mare; ma veramente di qualità !

Per scrivere un diario siculo day by day ci vorrebbero pagine e pagine, talmente intense e ricche sono state le nostre giornate. Cercherò quindi di dedicare le righe seguenti ai ricordi migliori, le impressioni e le emozioni vissute in questa terra dove i cinque sensi possono esplodere gioiosamente, gaudenti di tutto ciò che li sollecita.

Ed il primo ad entrare in gioco arrivando dal mare a Palermo è ovviamente la vista, non appena, tra un gabbiano e l’altro, si apre davanti a noi dipinta coi colori ormai tenui della sera la Conca d’Oro.

Una costante del viaggio è stata certamente l’ospitalità, la disponibilità e la gentilezza dei siciliani.

Ne abusiamo subito la sera stessa, quando ospiti di amici, rimiriamo la Conca anche sotto le stelle dalla spiaggia de “Il Moro” e facciamo il primo gustosissimo incontro con alcune prelibatezze sicule.

Segesta ed Erice

Prima base per visitare la zona occidentale dell’isola è San Vito lo Capo. La partenza da Mondello per raggiungerlo avviene sotto una leggera pioggerella ma ci rifiutiamo di metter le tute antiacqua e veniamo premiati.

Passare davanti al monumento a Falcone ed alla sua scorta, per noi che l’abbiamo visto solo in tv, non ci lascia certo indifferenti e la mente corre a quel terribile periodo di vent’anni fa… 😦

Breve deviazione a Scopello ed un’occhiata alla Tonnara e poi via verso la meta.

San Vito  un paese delizioso in costante sviluppo turistico; incastonato in una splendida cornice ed arricchito da una spiaggia ed un mare da urlo. La prima giornata però la dedichiamo subito alla cultura.

Resto sempre estasiato nell’ammirare vestigia di antiche civiltà ed osservandole, cerco di immaginare il loro “vissuto” attraverso migliaia di anni di storia.

Tempio di Segesta

Il contesto naturale dove sorgono questi siti esalta ancor di più l’emotività dei nostri pensieri e la fatica per salire al teatro greco viene ampiamente ripagata…

Scalando le marce si risale nel tempo ed anche lungo le rampe del Monte Erice che porta all’omonimo borgo.

La strada che sale da Valderice si impenna in pochi chilometri, come una scala antincendio aggrappata alle pareti di un palazzo, offrendo costantemente la vista panoramica della costa a nord di Trapani fino al Monte Cofano ed anche oltre.

Una manna per il mototurista gaudente che alterna il piacere del disegnare perfetti tornanti a quello dello sguardo che spazia nel paesaggio intorno a lui.

Gli stretti vicoli offrono spunti interessanti in ogni angolo: sia storici, come il balcone da cui Garibaldi arringò la folla o il Duomo dell’Assunta con la sua torre campanaria, che culinari, grazie alla presenza di altrettanto storiche pasticcerie…

ed appena si raggiunge una piazza, una balconata, ecco aprirsi il mondo sotto di noi…

Trapani e le sue saline

Col sole ormai tramontato scendiamo alla Tonnara di Bonagia dove concludiamo degnamente la giornata con un ottimo Cous Cous.

Riserva dello Stagnone e Selinunte

Al mattino veniamo coccolati da Paola e Serena che ci preparano delle colazioni che chiamarle tali è riduttivo e gustarsi il pane cunzato al mattino presto sul terrazzo assolato fa iniziare le giornate sempre col piede giusto.

Erice, i templi greci; monumenti e luoghi comunque conosciuti e che mi aspettavo mi incantassero, come  infatti è stato. Ma un posto dove mi sono sentito veramente bene e che è stato una piacevolissima sorpresa è certamente la Riserva dello Stagnone.

I colori delle saline, i mulini a vento, le ordinate dune di sale ricoperte di tegole come piccole casette… Un luogo fuori dal tempo che trasmette serenità da ogni angolo in cui lo si osservi.

Una serenità che riempie l’anima anche vagando per “lo stagno” a bordo di un’imbarcazione dedicata alle visite e con la preparata guida che ci racconta la storia del luogo, circumnavigando intorno all’isola di Mozia, facendoci anche scoprire un’antica strada fenicia ormai sommersa.

Passeggiando sull’isola accompagnati da deliziosi esemplari della ricca avifauna locale, scopriamo altre rovine di epoche diverse, vigneti ed infine il museo Whitaker che ahinoi ha però ceduto in prestito a Londra in occasione delle Olimpiadi il suo pezzo più pregiato…

Tornati alle saline, concediamo nutrimento anche al corpo con dell’ottimo pane cunzato ed assaporiamo fino alla fine la quiete e la magia di questo angolo di paradiso.

Costeggiamo la costa attraversando Marsala e Mazara fino a raggiungere il più grande sito archeologico siciliano…

Come a Segesta, le stesse sensazioni le viviamo anche a Selinunte dove dopo aver vagato per i resti dei templi principali, raggiungiamo l’Acropoli passando per la campagna ed il colonnato con il mare alle spalle lascia senza fiato…

Riserva Naturale dello Zingaro

Oltre ai chilometri motociclistici ed a quelli pedestri culturali, non sono mancati quelli nella natura, con un trekking nella Riserva Naturale Orientata dello Zingaro.

Una lunga e piacevole passeggiata tra centinaia di specie di piante differenti, percorrendo all’andata un sentiero a mezza costa ed al ritorno quello sul mare.

Non solo natura però. Gli interessanti Musei della Civiltà Contadina e delle Attività Marinare meritano certamente la sosta ed impariamo anche come fare le Busiate,  pasta tipica del trapanese che casualmente avevamo gustato la sera precedente in San Vito.

Le acque cristalline viste dall’alto continuano a chiamarmi per un bagno rinfrescante in uno scenario incomparabile… ed educatamente  non posso esimermi dal farlo.

Cala della Disa

Agrigento – Valle dei Templi

Lungo trasferimento da San Vito verso il sud dell’isola;  se avevamo iniziato ad intravedere “qualche” albero di limoni nei primi giorni, per arrivare ad Agrigento attraversiamo le foreste di aranceti della nota zona di Ribera. Non servirebbero indicazioni stradali per raggiungere questo luogo, basta certamente seguire il profumo degli agrumi che riempie le nari già a qualche chilometro di distanza.

Certamente è il sito archeologico più famoso della Sicilia e lo si capisce subito dal traffico che ruota intorno alla città, dai bus e dalle auto che riempiono i parcheggi.

Nonostante ciò, riusciamo a visitare la vasta area tranquillamente e senza subire il numeroso afflusso turistico; anche perchè non sono moltissimi quelli come noi che come al solito fanno queste escursioni in posti torridi sempre col sole a picco del primo pomeriggio ! 🙄

Lucifero in visita al Tempio della Concordia

Oltre ai templi c’è di più e ci “tuffiamo” anche in cerca di refrigerio nella buca, valle nella Valle, del Giardino della Kolymbetra.

Gestito dal FAI, prende il nome greco dalla grande vasca che unita al particolare clima ne garantisce la fertilità che apprezziamo passeggiando in mezzo alle numerosissime piante di agrumi che emanano odori che nemmeno nella migliore profumeria di Parigi…

Concludiamo la giornata facendo una veloce, troppo veloce, passeggiata alla Scala dei Turchi.

E’ uno di quei posti da meditazione, unico e suggestivo, dove ci si ferma volentieri a salutar il sole calante. Essendo giugno questo non riusciamo ad apprezzarlo appieno in quanto la nostra stella non si tuffa in mare ma va a coricarsi verso l’entroterra…

Scala dei Turchi

La Sicilia Barocca (ma non solo…)

Per raggiungere l’angolo sudest dell’isola non proseguiamo lungo la costa ma deviamo verso l’interno.

Per degli amanti dei mosaici quali noi siamo, resterebbe una macchia indelebile se non visitassimo la Villa Romana del Casale a Piazza Armerina.

Quest’anno dovremmo rinominarlo “l’anno del mosaico” per quanto ci riguarda. Dopo Ravenna eccoci davanti ad altre magnifiche opere di questo genere, ma in questo caso con duemila anni di storia sulle spalle. Come si rimane senza parole nell’ammirarle, nemmeno si trovano per ricordarne le emozioni provate in quei momenti.

Alla pari della Riserva dello Stagnone, anche quest’angolo “in basso a destra” della Trinacria si è ritagliato il suo spazio particolare, il suo plus nel mio cuore.

Creatori di questo privilegio in ordine di apparizione:

  • certamente Antonio e Maria che, giunti al loro B&B ad Avola antica, nostra base per questa zona, ci “adottano” per quattro giorni facendoci sentire come di famiglia…

  • I colori delle facciate monumentali di Noto al tramonto…

Il Duomo di Noto visto dal campanile della Chiesa di Montevergini

  • i suoi palazzi, i suoi balconi ed i loro custodi che ci osservano minacciosi…

che minchia guaddi ?!?

  • I saliscendi tra i vicoli di Ragusa Ibla e di Modica…

  • La “guida” che si spende totalmente, in maniera anche teatrale ma assolutmante apprezzabile, per farci scoprire veramente ogni angolo ed ogni opera del magnifico duomo di Modica…

  • Ortigia, il cuore di Siracusa, con le sue strette viuzze, il suo vivacissimo mercato e l’emozionante Museo Aretuseo dei Pupidove oltre ad ammirare la storia, le caratteristiche, la costruzione di queste marionette, ci si lascia coinvolgere emotivamente dal racconto della vita dei fratelli Mauceri.

  • I mosaici della Villa Romana del Tellaro , forse meno noti e con una struttura meno organizzata rispetto alla più famosa Villa del Casale, ma altrettanto belli ed affascinanti.

  • La strada che scende da Ragusa verso Donnafugata da cui si inizia ad intravedere la distesa argentea delle serre giù nella piana alle spalle del mare. Serre ricche di pomodori di vario genere e di angurie. Colture che trovano il loro apice nelle terre intorno a Pachino, il re del pomodorino !

  • La stradina secondaria per raggiungere Punta Secca, sempre più nota come la casa di Montalbano, in cui fortunosamente ci imbuchiamo da Santa Croce, stretta in mezzo ai muretti a secco ed immersa in un rigoglioso uliveto; percorrerla col mare costantemente di fronte è meglio di una lezione di yoga.

  • Porto Palo di Capo Passero col suo maestoso ma triste ed abbandonato Castello Tafuri, che in una posizione davvero invidiabile domina la vecchia tonnara. Ci addentriamo nelle sue fatiscenti stanze con circospezione ed il calpestio di vetri rotti unito al fischiar del vento ed allo sbattere di porte fa immaginare di esser sul set di un film dell’orrore . Nonostante la devastazione, il suo fascinoso stile liberty resta immutato e fa sognare di esserne i possidenti e goderne stanze, terrazzi e panorama ogni volta che si vorrebbe.

  • Il piccolo borgo di Marzamemi, il tratto di costa che percorriamo da sud per raggiungerlo e la suppizzata di tonno, una vera delizia per il mio palato.

  • La Tonnara di Vendicari al tramonto, solo nostra, che come il nome che porta “rivendicherebbe” e meriterbbe visiti più numerose ed approfondite che la scarna ora che le dedichiamo…

  • I limoneti tra Noto, Avola e Siracusa

Taormina, l’Etna ed i Malavoglia

Ci trasferiamo a nord per fare due giorni a Taormina, Uno lo dedichiamo alla cittadina che  è un gioiellino incastonato sui promontori che dominano lo stretto. Un paese molto turistico, pulito e quasi caotico rispetto alla Sicilia vissuta finora.

Negozi di lusso fanno da contorno alla passeggiata principale ed ovviamente anche i prezzi sono molto diversi dal resto dell’isola. Il panorama che si gode dalla terrazza su cui si affaccia il Duomo è qualcosa di spettacolare, sia di giorno che di notte. Lo sguardo spazia dal mare cristallino delle piccole calette fino alla sagoma inconfondibile dell’Etna.

Il Duomo di Taormina

Visitiamo il Teatro Greco ed onestamente ne restiamo un pò delusi. Il contesto paesaggistico su cui è stato costruito è fantastico ma il teatro in sè come sito archeologico non ci entusiasma, forse a causa dello “sfregio” delle impalcature per le varie rappresentazioni culturali, ma anche cercando di immaginarlo senza, ci lascia un pò così…

Il secondo giorno, molto più entusiasmante per i nostri gusti, è per il giro dell’Etna e la Riviera dei Ciclopi.

Saliamo da Linguaglossa percorrendo la Mareneve, spettacolare strada cui nome mai fu più azzeccato, potendo ammirare anche noi ancora la neve residua sul versante nord della montagna insieme al mare distante forse una decina di chilometri in linea d’aria. Molto suggestivo.

I fiumi di lava che ancora giacciono a Piano Provenzana sono impressionanti e rendono “vagamente” l’idea della potenza devastante della natura.

Apprezziamo la quiete ed il paesaggio surreale del versante nord. Quello sud è più battuto turisticamente, pieno di torpedoni che trasportano orde di turisti affamati di souvenir in pietra lavica (mah..), il vento impetuoso ci sbatte quasi a terra ma non ci impedisce di divertirci con esso  intorno alle bocche nei pressi del piazzale del Rifugio Sapienza.

Scendiamo velocemente in riviera e trascorriamo un pomeriggio memorabile per la visita ai luoghi “verghiani”, tra ricordi indelebili del romanzo studiato a scuola e le suggestioni suscitateci dalla brillante ed appassionata guida che ci accompagna tra le mura della Casa del Nespolo.

Impossibile, osservando le piccole barche ormeggiate nel porticciolo del paese, non immaginarsi la Provvidenza, ‘Ntoni o Bastianazzo…

Il porticciolo dei Malavoglia

Chiudiamo la giornata con la visita al Castello Normanno di Aci Castello ed una fantastica granita al pistacchio nella piazzetta di fronte.

Sì, perchè anche le famose, sublimi granite siciliane hanno sollecitato il senso del gusto, insieme alle Busiate alla Trapanese, al pane cunzato, ai cannoli ed alle cassate… e non aggiungo altro… 😎 :mrgreen:

Isole Eolie

Abbiamo voluto esagerare e sul finire del viaggio abbiamo inserito un paio di giorni a Lipari.

Beh, certamente le Eolie avrebbero meritato e necessitato più giorni, magari una settimana facendo anche qualche visita alle altre isole. Comunque Lipari è bellissima e trasmette in ogni suo angolo una sensazione di pace e tranquillità.

Sbarcati nel tardo pomeriggio, siam riusciti subito a farci un tour dell’isola. Decisi a farci già un bagnetto prima del tramonto, al “parcheggio” per scendere in una delle innumerevoli ed invitanti calette, abbiamo occasione di assaggiare un passito offerto da un contadino locale che cerca di piazzare qualche bottiglia ai viandanti del sentiero che porta al mare.

Viaggiare in moto è bello ma comporta delle limitazioni; una di queste è appunto arrivare a fine viaggio e non aver nemmeno più il posto per infilare un paio di bottiglie di questo Nettare degli Dei liparese…

Tra una chiacchiera e l’altra, scendiamo al mare che è già tardi e l’acqua freschetta non invoglia a tuffarsi. La caletta però ci ricorda la location di un famoso film e ci divertiamo ad imbastire la medesima scena…

Trova le differenze 😀

Il secondo giorno lo viviamo con più calma, dedicandoci anima e corpo al mare ma senza farci mancare una capatina alle fumarole ad annusare il “profumo” dello zolfo.

Anche la sera Lipari si rivela una paese delizioso, quasi un presepe… il Presepe del Mare.

Un gioiellino realizzato da un’associazione locale nella chiesa delle Anime del Purgatorio che rappresenta fedelmente il borgo di Marina Corta.

Palermo 

Lasciamo con rammarico le Eolie e lungo la strada per Palermo ci fermiamo per un pomeriggio a Cefalù. Altro borgo storico e molto caratteristico in cui patiamo però un pò di sovraffolamento turistico. Non oso pensare cosa sia nel culmine della stagione vacanziera. 😯

Ultimo giorno dedicato a Palermo.  Città affascinane e ricchissima di monumenti cui purtroppo chi li amministra non dedica la dovuta attenzione ed esaltazione che invece meriterebbero.

Assurda la chiusura domenicale o gli orari ridotti praticati per alcuni palazzi e chiese storiche 😡

In ogni caso, macinati chilometri e chilometri a piedi, siamo rimasti comunque affascinati da ciò che siam riusciti a vedere.

Dal Teatro Politeama al Teatro Massimo, il mercato del Capo e la splendida chiesa dell’Immacolata Concezione

Chiesa dell’Immacolata Concezione

La Cattedrale, dove non possiamo visitare il tesoro per via della chiusura domenicale, Palazzo dei Normanni con la magnifica  Cappella Palatina,  l’affascinante e preparata guida che ci conduce lungo le stanze del Parlamento Siciliano sito all’interno di esso.. 😉

I Quattro Canti, Piazza Pretoria e la chiesa di San Francesco con l’Antica Focacceria che la fronteggia, un posto dove il senso del gusto tocca il paradiso…

Dopo il memorabile pranzetto terminato con una mousse al pistacchio per la quale non hanno ancora inventato aggettivi, trovando tutti i palazzi e musei chiusi, non c’è restato che vagare lungo il Foro Italico, per i vicoli della Vucciria fino alla Chiesa di San Domenico e tornare verso piazza Politeama per riprendere il bus per Mondello.

Mondello e la sua spiaggia, dove trascorriamo le ultime ore prima della partenza che ci riporterà sul continente.

Sulla rotta per il porto, deviazione e salita al Monte Pellegrino per render omaggio a Santa Rosalia, patrona di Palermo.

Purtroppo alla tristezza della partenza, si unisce l’amarezza di osservare la magnifica pineta che si trova nella Riserva Naturale del Monte Pellegrino, letteralmente invasa da rifiuti , sparsi in ogni dove… 😦

Ma per il consuntivo finale del nostro viaggio è solo un piccolo neo.

Le impressioni positive che ci rimangono di questo viaggio sono innumerevoli. L’impatto emotivo coi siciliani con cui abbiamo interagito, come già detto e meritevole di esser ribadito, sempre di un’ospitalità e disponibilità forse senza pari.

Il cibo… non credo di aver mai mangiato così bene in nessun altro viaggio, in Italia e di conseguenza in nessun altra parte del mondo.

La ricchezza storica e culturale: greci, romani, arabi han lasciato tesori ovunque. Il Barocco, basta la parola…

La natura…

Citando gli amici che vi vivono e confermando con le impressioni avute in questo viaggio, la Sicilia potrebbe essere la California d’Europa o meglio ancora… ha veramente tutto !

Ma è come un’aquila pronta a volare che viene trattenuta per zampe ed ali ed incappucciata, per non farle capire quanto bello potrebbe esser il suo cielo.

25 thoughts on “Sicilia 2012 – “Rotolando fra i limoni”

  1. Davvero bello il tuo racconto… Si sente che è stato un viaggio pieno di emozioni!
    Concordo con il dire che da nessuna altra parte si mangia come in Sicilia: è come se i profumi e i sapori raggiungessero il culmine, esaltati dalla bellezza del mare e dalla profondità del cielo.
    Ho avuto la fortuna di visitare una parte dei posti che avete percorso anche voi e sono rimasta senza fiato. Se tutti fossimo più consapevoli di quanti tesori ha la nostra meravigliosa Italia, forse riusciremmo a conservarla meglio e ad amarla di più.

  2. ..letto tutto d’un fiato ! Molto bello.
    E’ stato un vero piacere avervi in Sicilia e con una punta d’orgoglio di aver contribuito alla vostra splendida vacanza. Un abbraccio ed a presto. Francesco

  3. Non ho parole, salvo una grande ammirazione per ‘come’ hai saputo raccontare questo viaggio, in maniera così meravigliosa.
    E’ più o meno lo stesso viaggio che feci 3 anni fa, e ho potuto riviverlo appieno grazie al tuo racconto, quasi con commozione…
    Bellissime le foto!!!!!!!

  4. Non è facile trasportare sullo scritto le emozioni che si vivono …. ci sei riuscito benissimo. Complimenti!
    La Sicilia e i suoi abitanti saranno orgogliosi delle tue parole.
    Bellissime e simpatiche le foto!
    Applausi!!!!!!

  5. Beh io ti ho già espresso cosa penso …..é un bellissimo diario con delle magnifiche foto …… le descrizioni sono dettagliate al punto che ti sembra di essere lì….. dovessi tornare in Sicilia lo porterei sicuramente con me…… meglio della Lonely Planet!!

  6. Un bellissimo diario, e un perfetto programma di viaggio, che vi ha permesso di visitare quasi tutte le meraviglie siciliane.
    Siete partiti pensando ad un viaggio di ripiego e siete tornati con la convinzione che quella meravigliosa terra è una meta da non perdere. Come hai giustamente notato è mare, arte, cultura, tradizioni, natura.
    Un viaggio che contiene tanti viaggi!

  7. Ti ringrazio. E’ proprio vero, “un viaggio che contiene tanti viaggi”. Hai trovato un’ottima spot per questa regione ! 🙂

  8. Thank you. Yes, Sicily claims much time to visit all its charms. 15th days for me aren’t enough.

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  10. Pingback: Mitica Strommina: 10 anni e 120.000 km ! | Max510's Blog

  11. Da siciliana ti dico che é veramente bello sentire parlare così della mia terra. Grazie 🙂

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