Bellissimo giringiro nelle Langhe a fare incetta di panchine ed alla ricerca dei timbri perduti…
Risalendo la Valle Belbo, prima tappa ad Arguello per timbrare il passaporto. Vi ero già stato una prima volta nel maggio del ’16 e successivamente un’altra, senza mai riuscire a suggellare la visita…
Ho proseguito a cavallo della fida Penelope fino a San Benedetto Belbo, ameno paesello che ha ispirato il grande Beppe Fenoglio. La big bench è sulla collina di fronte, posta proprio in modo da ammirare il borgo ed il panorama che lo circonda.
Sono poi ritornato a Niella Belbo per la locale big bench, così azzurra che in una giornata limpida come quella di ieri, si confonde col cielo. Splendido panorama e serenità infinita.
Un po’ di belle curve e sono arrivato a Bossolasco. Prima di visitare la big bench, mi sono rifocillato alla vineria “Il Biancospino”, veramente ottimo.
La big bench Rossa e Grigia si trova nel Parco della Resistenza, luogo di silenzio, pace e meditazione…
“Meditazione” poi interrotta dopo una ventina di minuti da una simpatica coppia di villeggianti americani con cui ho scambiato un’amabile chiacchiera. Venivano di Itaca !!! Sono partiti con Ulisse e si sono ritrovati a vagare in Langa… (Itaca, New York State ops…)
Blitz allo Sbaranzo per recuperare il timbro della panca Blu, visitata nell’aprile del ’18.
E poi via con il vento giù in valle per poi risalire a Barolo dove mi sono incontrato con l’amico Clemente !
Una bella birretta fresca sotto delle fresche frasche e altre amabili chiacchiere . L’ultima tappa prevedeva il passaggio da Castell’Alfero ma il buon Clemente mi ha suggerito di andare a fare quella di Castiglione Tinella !
Detto e fatto ! Mai consiglio fu migliore !
Bellissima location in mezzo alle vigne. Nel tardo pomeriggio estivo, con la seduta ormai all’ombra, una lieve brezza rinfrescante mi accompagna nel godimento del paesaggio e del momento presente.
Una delle più belle big bench delle 71 che ho visto finora.
Purtroppo si deve rientrare… L’orologio mi consiglia di rimandare Castell’Alfero e valicato il Po verso nord, mi appendo alla manubrio di Penelope che mi accompagna controvento fino a casa.
Seconda fuga stagionale verso il tepore ligure, questa volta nella riviera di Ponente. In montagna la neve scarseggia e non potendo ciaspolare, ci dedichiamo all’escursionismo “vista mare”.
Abbiamo soggiornato presso il bellissimo B&B Villa Ginestra sulla collina di fronte a Riva Trigoso. Molto comodo per escursioni a piedi verso Punta Manara, Riva e Sestri stessa. Entrambi i giorni abbiamo effettuato due belle passeggiate: la prima attraversando il promontorio di Punta Manara ed arrivando fino alle Rocche di Sant’Anna e la seconda semplicemente costeggiando tutto il promontorio per poi planare nella Baia del Silenzio a gustarci l’ottima focaccia.
Attraversando il promontorio ci si immerge nella rigogliosa macchia mediterranea. Vista la stagione e l’orario, gran parte del percorso fino allo sbocco sul mare è in ombra.
Una volta scesi a Sestri, la giornata spettacolare ci ha spinto a raggiungere le Rocche di Sant’Anna, sul promontorio dalla parte opposta del paese. Il sentiero che si imbocca dietro la ferrovia, è facile ed usufruibile anche a chi è senza allenamento o in famiglia con bambini.
In attesa del tramonto, ci siamo spinti anche un po’ più avanti, fino alla fine del sentiero dove si incontra una stradina che porta giù a Lavagna.
Tramonto che non assolutamente deluso le attese…
Il secondo giorno siamo stati un po’ più sfortuna col meteo, però la temperatura era comunque gradevole. Escursione fino a Punta Manara e poi giù fino alla spiaggetta nella Baia del Silenzio…
Il freddo, l’umido, il grigiore della nebbia ristagnante in pianura padana, sono sempre deprimenti. La mia fame di sole e tepore richiede di esser soddisfatta anche in pieno inverno, così appena passate le festività natalizie, approfittiamo di una smartbox gentilmente omaggiataci e ci catapultiamo un paio di giorni al mare.
Come sempre è sufficiente scollinare il famigerato Turchino per far salire il termometro ma soprattutto “colorare” l’atmosfera e tutto l’ambiente circostante.
Arriviamo poco dopo il tramonto in quel di Finale dove trascorriamo la notte. Il giorno dopo faremo un’escursione lungo “Il Sentiero del Pellegrino” da Varigotti a Noli.
Il meteo è dispettoso ed il sole fa capolino solo occasionalmente, ma le temperature sono gradevoli e la vista del mare rilassa sempre le nostre anime inquiete.
Parcheggiata l’auto in una Varigotti deserta, facciamo incetta di focaccia al panificio accanto la Chiesa e riempiti gli zaini, possiamo far partire l’escursione.
L’inizio del sentiero che parte da Strada Vecchia è ben segnalato con anche l’indicazione per raggiungere la Chiesa di San Lorenzo.
L’inizio è un po’ faticoso, si prende subito quota, ma il panorama che ci godiamo subito dalla storica chiesa ci fa riprendere fiato.
Tornati sul sentiero principale, dopo poco ci imbattiamo in un delizioso muretto creato da Giuseppe Cerisola, un marinaio di Varigotti che ha pensato di creare questa opera d’arte per ricordare momenti della sua vita e tutte le persone che ha salvato da acque tempestose.
Proseguiamo nella macchia, alternando tratti verso l’interno ad altri con panoramici sbocchi sul mare. Parte del sentiero è percorso anche da bikers che si lanciano in spericolati single track: dobbiamo prestare orecchio a rumore di catene e pedali per non esser travolti, nonostante dovremmo godere della precedenza e numerosi cartelli invitino i ciclisti a prestare attenzione a noi viandanti imprudenti.
Superato il punto più alto della nostra escursione, Monte Capo Noli, dove sorge una postazione militare, iniziamo a scendere lungo una carrozzabile da cui parte una breve deviazione che ci porta alla vera meta di giornata: la Grotta dei Briganti !
Un antro nella falesia di Capo Noli che affaccia direttamente sul mare. Purtroppo le nuvole che coprono il sole impediscono lo spettacolare effetto “camino acceso” che si ammira in molte foto nel web quando si arriva nei pressi dell’ingresso della grotta.
Fortunatamente in un giorno feriale non troviamo quasi nessuno e possiamo gustarci la nostra ottima focaccia all’interno della suggestiva location.
Nonostante la temperatura sia gradevole, l’effetto camino che si crea tra queste amene cavità ci fa raffreddare troppo e quindi consumato il pasto, riemergiamo in superficie per scaldare glutei e terga infreddolite .
Tornando sui nostri passi dalla direzione in cui siamo venuti, ci soffermiamo ancora per qualche scatto sopra l’abitato di Noli e successivamente su un altro punto panoramico affacciato sul mare, senza trascurare il nostro solito “cazzeggio fotografico”…
Il sole sta scendendo e la sua luce che si insinua tra la coltre di nubi, chiosa questa splendida passeggiata.
Finalmente dopo 4 lunghi mesi di sosta forzata, Penelope è tornata on the road.
Purtroppo l’inverno è alle porte, anzi ha già bussato, ma qualche girello voglio assolutamente farlo.
Ritirata dall’officina, ho avuto giusto un’oretta prima del tramonto per portarla a zonzo e riassaporare splendide sensazioni.