Emilia Romagna – “In Romagna con Lucy…”

… Anzi, sarebbe più corretto dire “in Romagna NONOSTANTE Lucy” !

Lucy… non è un mia amica; non è una simpatica cagnetta; non è il nome della mia moto…

E’ un cavolo di miniciclone che ci ha accompagnato durante un weekend in Romagna.

Una due giorni organizzata da tempo per visitare Faenza, Ravenna e Comacchio. Ovviamente doveva esser fatta in moto, ci abbiamo sperato fino al venerdì mattina… ma la Lucia non ha mollato un colpo 😦

E poi il metereologo l’aveva proprio detto :” fenomeni in arrivo sull’Emilia Romagna…”.

E chi erano i fenomeni in arrivo se non noi due ?!! 😀

Con un tempo così, solo dei fenomeni vanno in giro lo stesso… 🙄

Cmq l’importante è poter girare e staccare ogni tanto, quindi, non lamentiamoci troppo…

Approdati all’agriturismo Trerè nel primo pomeriggio dopo il lungo e noioso viaggio in autostrada, abbiam trovato ad accoglierci una mezza dozzina di pavoni. Proprio così : pavoni ! Liberi e placidamente appollaiati qua e là in varie zone della bella struttura.

Mollato in camera il mini bagaglio, ci siamo diretti subito a Faenza per un’umida (eufemismo) visita della città, guidati dall’articolo che le ha dedicato la rivista Itinerari e Luoghi nel suo ultimo numero.

Nonostante l’ombrello, abbiamo dato sfogo alla macchina fotografica, immoratalando nei modi più disparati piazze e monumenti della ridente (col sole forse…) cittadina.

Faenza – Piazza Libertà

Dopo circa tre ore in balia degli elementi, siam rientrati all’agriturismo ed abbiam trovato conforto nei gustosi piatti preparati per cena, accompagnati dall’ottimo Sangiovese di produzione propria della famiglia Trerè.

L’indomani mattina, svegliati di buon ora dalle urla dei pavoni (ma avessero fatto una ruota in tre giorni ! ) e deliziati a colazione dalle torte del personale della struttura, siamo andati alla scoperta di Ravenna e dei suoi notevoli monumenti contenti vere e proprie opere d’arte come i mosaici, patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Prima di recarci in centro città però, abbiam dedicato la prima visita all’Abbazia di Sant’Apollinare in Classe.

Sant’Apollinare in Classe

Sant'Apollinare in Classe

Sant’Apollinare in Classe

Giunti in città, abbiamo iniziato il nostro tour visitando il Mausoleo di Teodorico, proseguendo quindi con tutti i maggiori monumenti presenti nel centro storico, rimanendo subito incantati dalla bellezza della Basilica di San Vitale e dal Mausoleo di Galla Placidia.

Basilica di San Vitale – Ravenna

Siam passati quindi alla Domus dei Tappeti di Pietra e dopo un veloce spuntino in un simpatico locale vegetariano, il Battistero Neoniano ed il vicino Museo Arcivescovile con la cappella di Sant’Andrea.

Da un Andrea ad un altro… Infatti, terminata anche l’interessante visita al museo TAMO (“Tutta l’avventura del Mosaico”), ci siamo trovati con l’amico Cavaliere del Nord-Est e compagno di ventura in qualche bella occasione motociclistica e non, che dalla vicina Ferrara è giunto con Laura ed Anna a farci da cicero per il resto della visita alla città.

Dopo baci e abbracci di rito nella centralissima Piazza del Popolo, abbiam proseguito il tour con la chiesa di San Francesco e la caratteristica cripta allagata, popolata da panciutissimi pesci rossi.

A pochissima distanza rendiamo omaggio anche a Dante per passare poi ai giardini pensili ed alla cripta di palazzo Rasponi.

Un angolo molto particolare, interessante, rilassante e proprio nel cuore della città, è il Giardino Botanico o delle erbe dimenticate. Chi scrive sa riconoscere a malapena una foglia di salvia da una di basilico… 🙄 quindi, una giro tra queste piante si è rivelato molto arricchente.

Dedicate le ultime energie rimaste alla basilica di Sant’Apollinare Nuovo ed al Battistero degli Ariani, abbiam concluso la giornata al caratteristico locale Cà de Vèn, pasteggiando a base di piadine tipiche  e crescione.

Salutati i cari amici ferraresi, dopo più di 11.000 passi, siam rientrati alla base soddisfattissimi della giornata.

I magnifici mosaici ci han tenuti molto tempo col naso all’insù, che unito all’umidità della giornata, han provocato le proteste della mia cervicale… Ma dato una pezzo di piadina anche a lei, s’è ritirata in santa pace evitando di rovinarmi l’ultima giornata romagnola.

Ultima giornata aperta raccogliendo le bottiglie acquistate all’agriturismo; non potevamo certo abbandonare questo piccolo gioiello a mani vuote e tornare a casa senza Sangiovese ed olio prodotti dalla Casa. 😉

Destinazione Comacchio, Andrea mi aveva consigliato di non perdermi il caratteristico traghetto a fune sul fiume Reno che si trova a Sant’Alberto e di fare quindi la strada sull’argine fino ad Anita, ma purtroppo per cause imprecisate troviamo la sbarra chiusa ed il servizio sospeso 😦 .

valli di Comacchio

Finalmente raggiunta la meta dopo il lungo peregrinaggio per le sue Valli, le abbiam dedicato le ore centrali della giornata, passeggiando lungo i canali che la fan sembrare una piccola Venezia, dando sfogo alla nostra fantasia fotografica ed immortalandone gli angoli più suggestivi.

Comacchio, la piccola Venezia…

Comacchio – Ponte dei Trepponti

“Last but not least”, prima del definitivo cammino del rientro, ci siam fermati all’Abbazia di Pomposa e dopo aver ammirato anche questa bellezza, abbiam trovato fortunosamente ed inconsapevolmente aperto alle visite (solo dal giorno prima !) il campanile.

Impossibile resistere e non aggiungerlo alla nostra particolare collezione di “salita al campanile”. 😀

Abbazia di Pomposa

Ora la gita è veramente finita e com’era iniziata, sotto l’acqua, così si conclude.

Lucy, nonostante timide schiarite, non ci ha mollato fino a casa… Ma nonostante la sua presenza, ce la siamo proprio goduta; ammirando opere straordinarie e pasteggiando in maniera divina proprio alla faccia della “ciclonessa”.

Tutte le altre foto, qui sotto…

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