Marche – Dal Montefeltro ai Sibillini (ed oltre…)


Qualche giorno a zonzo nelle Marche (ma non solo…), per sfuggire agli acquazzoni che imperversavano sul nord.

Dopo aver consultato per giorni ogni sito meteo possibile, decidiamo di scendere in questa regione perchè pare la più asciutta nel raggio di 500 km da casa.

Grazie ai preziosi consigli dell’amica indigena Martina,  consultata di tutta fretta il giorno prima della partenza, prenotiamo all’ottimo agriturismo Casale delle Rose, alle porte di Fano.

Martina è la brillante creatrice del sito Amo le Marche in Moto, quindi chi meglio di lei per avere dritte su alloggi, percorsi e cose da visitare ?

Primo giorno dedicato quasi completamente al trasferimento, parte lungo la Via Emilia e parte in autostrada; ma la sera assaporiamo le prime sensazioni di vacanza passeggiando sul lungo mare di Fano.

Il giorno successivo partiamo all’esplorazione dei luoghi ancora a noi sconosciuti, con prima tappa Loreto ed il suo Santuario.

La presenza di numerosissimi pellegrini fa percepire quanta spiritualità avvolga questo posto, “nonostante” la miriade di negozietti dediti al commercio di gadget inerenti alla fede ed alla religiosità del luogo.

Nel mezzogiorno volgiamo verso Recanati, paese natale di Leopardi.

Il centro storico del borgo è delizioso ed ovviamente dedica tutto l’interesse verso il sommo poeta ed i luoghi da lui cantati nelle sue opere. La casa natale, la piazzetta de “Il sabato del villaggio”, la casa di “Silvia” ed il colle de “L’Infinito”, fanno tornare ragazzi e ricordare quando lo si studiava a scuola. I versi sparsi qua e là sui muri di antiche case e bastioni, accendono l’immaginario e fanno vivere nella nostra mente quello che lui ha così abilmente descritto.

Ed è un piacere fare la visita di Casa Leopardi quando si ha la fortuna di trovare una guida preparata ed appassionata che ti fa capire ancor di più l’uomo e quanto grande fosse il suo genio.

Lasciata Recanati scendiamo verso la costa e raggiuntala, la risaliamo per entrare nel Parco del Conero.

Ci fermiamo a Sirolo appena in tempo perchè dobbiamo appena parcheggiata la moto dobbiamo ricorrere all’ombrellino 😦

Peccato perchè vederlo sotto la luce del sole ha sicuramente un altro aspetto; passeggiare solitari sotto la pioggia per i suoi vicoli ha comunque un certo fascino.

Riprese le due ruote, percorriamo la piacevole strada del Conero anche se restiamo un pò delusi da non trovare un punto panoramico vero e proprio. Risaliamo una strada che sembra portare alla cima ma veniamo bloccati da cartelli di “Zona Militare”. Peccato.

Passato il caos dell’ora di punta ad Ancona, accentuato dall’arrivo di qualche traghetto, ci rituffiamo in autostrada per rientrare velocemente al Casale.

La mattina del terzo giorno veniamo “raccolti” da Martina che ci fa da guida lungo belle stradine panoramiche e poco trafficate, fino a condurci alle gole del Furlo.

Ce le godiamo passeggiando tranquillamente lungo il fiume, tra una scolaresca e l’altra ed apprezziamo oltre al paesaggio anche l’interesse che mostrano i bambini per le meraviglie della natura che racchiude, cercando nella fattispecie di vedere le aquile che han nidificato sulle ripide pareti rocciose della gola.

Seguendo le ruote di Martina ci dondoliamo piacevolmente nelle curve e nei saliscendi che portano da Acqualagna ad Urbania, dove ahi noi ci deve lasciare per tornare al suo campeggio.

Seguendo le sue indicazioni proseguiamo per Sant’Angelo, Carpegna e quindi San Marino, incamerando un freddo assurdo per la stagione. Per riscaldarci, cosa meglio di una bella passeggiata su fino alle Torri del Monte Titano ?

Nelle viuzze del centro storico si fa fatica a farsi largo; la folla si accalca nella miriade di negozietti che, si sa, offrono prezzi migliori rispetto all’Italia; ma appena si sale verso la prima Torre, la folla si dirada e solo “poco intrepidi” arrivano fin quassù e meno ancora fino alle altre due… 😀

Finalmente il sole fa capolino tra nembi minacciosi e riusciamo ad apprezzare anche il panorama che si può godere da quassù, dove la vista spazia dalle cime più alte dell’Appenino Tosco Emiliano fino al mare.

Chissà se saremo stati gli unici a non comprare assolutamente nulla in questo luogo forse più apprezzato per i prezzi che per la sua bellezza…

Il veloce ritorno in autostrada, ci regala finalmente la lavata vera che avevamo fino fortunatamente scampato: cinque minuti 5 di secchiellate a soli 10 km dalla base !

Lasciamo le Marche per attraversare l’Umbria ed approdare in Toscana.

Lo facciamo però prendendola larga, con comodo e percorrendo strade meravigliose. Ho infatti promesso a Lau di portarla ad assaporare nuovamente la zuppa di lenticchie a Castelluccio.

Finalmente sole pieno e cielo azzurro ci accompagnano ed è un piacere condurre la moto godendo dei panorami che ci circondano, soprattutto da Matelica fino al Passo di Gualdo… Poi si entra in Umbria e quando si sbuca sul Pian Perduto, non restano più parole ma ci si può solo fermare a bordo strada e guardare in silenzio.

Castelluccio - Pian Perduto (reverse angle)

Castelluccio – Pian Perduto (reverse angle)

E’ la mezza quando saliamo in paese e rapidi raggiungiamo subito la Taverna Castelluccio. E’ domenica ed è meglio anticipare la massa per non rischiare di non trovar posto. Zuppa, salamini e vinello ci ritemprano dopo il freddo patito negli ultimi chilometri. Qui sui Piani sono addensate nubi minacciose ma innocue, ma il sole è sparito e la temperatura crollata !

Dopo due passi in paese e varie soste lungo il Piano Grande, scendiamo verso Norcia ritrovando il sole che molto opportunamente ci lascia ammirare i maestosi panorami anche da questo versante.

La strada verso la Toscana è ancora lunga, ma col bel tempo, la voglia di “motocontemplazione” cresce. Invece che correr dritto verso Spoleto, preferisco l’andamento lento e non affollato che mi offre la strada di Sellano.

Ormai nel tardo pomeriggio a Foligno inforchiamo la superstrada che lasceremo solo a Siena; da qui poi passando per Monteriggioni raggiungiamo Poggibonsi, dove passiamo la notte per poi la mattina dopo, render omaggio ad un amico che resterà sempre nei miei pensieri…

Castelluccio

Il ritorno verso nord via autostrada è comunque piacevole grazie alla solita “visita parenti” nella bellissima Lunigiana; solo valicata la Cisa e raggiunta la pianura iniziamo a rammaricarci per l’avvicinamento a casa ed ad accusare un pò di stanchezza per le ore di passate in moto.

Ma resta sempre un piacere ed un privilegio impagabile quando si viaggia su strade e luoghi meravigliosi.

13 thoughts on “Marche – Dal Montefeltro ai Sibillini (ed oltre…)

  1. Le Marche, una regione che frequentiamo da anni e che abbiamo imparato ad apprezzare per il buon cibo, per l’ospitalità della gente e per tutti i paesini medioevali disseminati qua e là nel bellissimo entroterra.
    Ciao Bea

  2. Pingback: Marche – Dal Montefeltro ai Sibillini | vivilamoto

  3. E’ bello vedere attraverso i vostri occhi posti che per me sono quasi di casa!
    Peccato per il tempo, ma -dalle foto che hai fatto- anche le nuvole hanno un loro fascino e alle volte contribuiscono a rendere i posti ancora più suggestivi.
    Ottima scelta la “Taverna Castelluccio”: si mangia benissimo e ha (lo dico per la prossima volta) delle stanze molto belle.
    Insomma bravi, bel giro e report e foto godibilissimi!
    Lodevole il pensiero di andare a trovare Giorgio.

  4. Grazie Paola. Conoscevamo già la Taverna Castelluccio e non ci ha deluso nemmeno stavolta.
    Sì, conto alla prossima occasione di avere una manciata di giorni, di tornare nella vostra terra 😉

  5. Pingback: Mitica Strommina: 10 anni e 120.000 km ! | Max510's Blog

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