Islanda ’24 -” In balia degli elementi “- Day 2

Diario semironico e politically incorrect scritto da Laura con qualche mia incursione…

01 giugno – Ci svegliamo speranzosi nel meteo… Naa. Coperto con pioggia. Beh. Iniziamo allora per gradi. Una bella e sostanziosa colazione, evito salsicce e uova strapazzate in favore di banale pane, marmellata e un po’ di frutta, questa sconosciuta!

Pronti per affrontare il parcheggio? Nessun vichingo pronto ad accoglierci con l’ascia in mano. Si può pagare con l’app, ma al piano sopra troviamo anche la macchinetta che ti chiede semplicemente la targa. La digiti e ti risponde con la sua foto immortalata all’entrata. Carta di credito e via, la sbarra si alza per una nuova avventura.

Prima tappa al Parco Nazionale di Þingvellir, camminata dove la natura selvaggia fa da padrona. Come da tutte le parti, dopotutto. Siamo in presenza della fossa tettonica islandese, le due placche terrestri, la zolla americana ed euroasiatica, si allontanano da 1 a 18 millimetri ogni anno. Si può camminare dentro al canyon che si è venuto a creare.

Ci accoglie la prima cascatella e la prima chiesetta minimal. Sembra tutto molto selvaggio ma l’organizzazione è impeccabile. Ci sono bagni, a ‘sto giro gratuiti e sulla cima baretto strategico per i panini del mezzogiorno.

Seconda tappa Hot Springs Geysir. Speriamo inutilmente che il vapore caldo sprigionato dalle viscere della terra ci dia un po’ di conforto. Negativo.

Dopo le mille foto agli spruzzi bollenti ripieghiamo su un bar per un bel tè. E anche qui abbiamo il sospetto che ci si debba arrangiare in tutto. Paghi, poi vai alla macchinetta e te lo prepari. E già che ci sei sparecchi usando con attenzione la raccolta differenziata.

Ultima tappa la Gullfoss Waterfall. Imponente, rumorosa e inquietante. Guardandola pensi sempre a come usciresti dal tuffo estremo. Usciresti??? Qui è d’uopo un poncho e qualsiasi cosa, ti possa proteggere dall’acqua. Anzi, con le sferzate di vento anche il poncho non è che faccia molto.

La sera si avvicina, in senso lato. A giugno praticamente le stelle le immagini e basta. Luce fu e luce rimane. In questi giorni ho aperto un occhio alle due e mezza del mattino. Luce!

La prima guesthouse, Dalsell, in mezzo al nulla, è accogliente e ci dà un’altra prima idea di essenzialità islandese. Innanzitutto, lasciare le scarpe all’entrata. Beh, non amo queste cose ma lo capisco. Immagina la moquette di corridoi e camere lordata quotidianamente di terra e fango. E devo dire che è anche piacevole camminare scalzi. Il riscaldamento a pavimento è stata una piacevole sorpresa come i sedili riscaldati. Non è nelle nostre corde prepararci la cena nelle cucine comuni per quanto pulite. Nonostante i prezzi proibitivi di tutto. Purtroppo, la ristorazione della zona non dà molta scelta. Finiamo in un pizza grill, il tipico hamburger più patatine. Max: fish and chips. Il fritto è sempre in auge!

2 thoughts on “Islanda ’24 -” In balia degli elementi “- Day 2

  1. Che meraviglia Max E’ uno di quei viaggi che ho sempre sognato e mi immagino già di girovagare anch’io tra geyser e cascate. Le tue immagini non lasciano alcun dubbio, qui la natura fa proprio da padrona. Adesso chiudo e ci rivediamo al terzo post.

    Ps: non ci crederai sto facendo copia ed incolla di tutto perché, se mai farò questo viaggio, seguirò le tue orme.

    Ho visto che sei passato dai miei ultimi post sulle città anseatiche. Sarebbe carino qualche tuo commento. Proprio come i vecchi tempi 😉

    Un salutone a Laura.

Dimmi cosa ne pensi - Please, leave your thoughts

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.