Piemonte – Langhe – Omaggio al Cedro
“Arriva il vento. I metereologi lo promettono e quindi spazzerà via le nubi che stagnano sulla nostra regione.”
E così che la sera prima mettiamo in piedi un giretto in moto, dopo tre settimane di astinenza.
Col Cheru ci accordiamo per partire a metà mattina; niente girone alpino dove il fohn è previsto pesante ma discesa verso le Langhe.
Il binario fino ad Asti via Moncalvo è stracollaudato ed impostiamo il pilota automatico fino alla fine della tangenziale della cittadina del Moscato.
Pochi isolati nella periferia sud della città ed ecco la strada salire con pendenze irrilevanti ma continue verso Antignano; oltrepassatolo, siamo in cresta e lo sguardo spazia ad est nella valle del Tanaro come ad ovest verso l’arco alpino dominato da queste parti dall’inconfondibile sagoma del Monviso.
Il Rosa, geloso, ogni tanto fa capolino negli specchietti per ricordarci da dove veniamo…
A Govone ci sgranchiamo le gambe passeggiando intorno al castello, una delle numerose belle residenze di casa Savoia
Cerchiamo qualche nube nel cielo, ma non ne troviamo traccia. Proseguiamo quindi su e giù per i colli e prima di riguadagnare temporaneamente la pianura scendendo verso Alba, ci fermiamo ad ammirare l’intramontabile legame tra rose ed uva, con le prime deputate a sentinelle della seconda, per “segnalare” subito intrusi non graditi come parassiti, funghi e tutto ciò che può danneggiarne la maturazione.
Saltiamo Alba percorrendone fino in fondo la tangenziale e dietro Roddi approfittiamo di una piccola stradina per abbreviare il tragitto verso La Morra dove, un pò affamati, mettiamo le gambe sotto al tavolo proprio nella piazza del Belvedere, gustando la tipica battuta di carne cruda.

La Morra
Da tempo volevo sedermi all’ombra del famoso Cedro del Libano e finalmente l’occasione si presenta.
Scendo lentamente i tornanti verso la frazione Annunziata in modo da non perdermi la stradina che conduce all’Albero ma riesco clamorosamente a “bucarla”. Fortuna che il Cheru qualche metro dietro mi avverte dello sbaglio e mi stoppa prima di esser sceso a valle. Invertita la rotta e fatto poche centinaia di metri, parcheggiamo le moto all’ombra ed a piedi percorriamo il breve sentiero che ci separa dalla vetta del colle dove il Cedro svetta imponente…
Al suo cospetto si resta al contempo intimiditi ed esaltati dalla sua bellezza.
Lo sguardo spazia tutto intorno ai colli circostanti ed ai vigneti sottostanti, i quali sembra coccolare e rassicurare con le sue lunghe braccia da oltre 150 anni, da quando cioè due giovani lo posero, ergendolo a simbolo del loro amore.
Lo accarezzo speranzoso di attingere un pò della sua forza e della sua anima…
Da poco lontano, la comunità di La Morra lo osserva e ci osserva, chiedendoci di non rovinare questo patrimonio naturale ed unico nel suo contesto.
Sarebbe bello restar qualche ora… Ha tutta l’aria di voler entrare nella mia personale lista di luoghi da meditazione, magari sorseggiando da un calice il tesoro che lo circonda…
Lo salutiamo e proseguiamo il nostro tour tra i vigneti langaroli, passando ai piedi del castello di Grinzane Cavour ed attraversando Diano d’Alba. Lasciamo divertire anche un pò le moto nella ventina di minuti di strada che ci separano dalla Valle Belbo che percorriamo quindi fino a Nizza Monferrato dove non si può resistere ad uno dei tratti di strada più belli del Piemonte, quello che unisce Nizza ad Acqui Terme.
Il traffico del tardo pomeriggio lavorativo ci accompagna fino ad Alessandria dove in autostrada affrontiamo le raffiche di vento evitate in gran parte della giornata.
Ma lo spirito del Cedro è entrato in me ed almeno oggi gli strali di Eolo non mi fanno paura…
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2 thoughts on “Piemonte – Langhe – Omaggio al Cedro”
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Bellissime foto Max
Grazie Bea !
Buon we 😉