Ciaspolata in Val Vogna

Ultima valle “in fondo a sinistra” della Valsesia, la Val Vogna si è rivelata una piacevole scoperta.

Occasionale tappa di qualche gironzolo in moto per gustare i buonissimi panini della birreria “Da Mario” dove, seduti ai suoi tavolini all’aperto posti proprio ai piedi della magnifica chiesa parrocchiale di San Michele, si ammira la maestosa facciata decorata col Giudizio Universale, Riva Valdobbia è l’ameno borgo da cui parte la strada che sale che entra nella Val Vogna.

Raggiunta con l’auto la frazione Sant’Antonio, calziamo le ciaspole subito all’imbocco del sentiero n°1 che parte alle spalle della chiesetta. Troviamo subito molta neve ma il tratto iniziale è stato già battuto per cui non ci sono difficoltà e la pendenza del tracciato è lieve e costante.

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Arrivati a Peccia, ammiriamo le caratteristiche baite in legno e misuriamo col bastoncino la neve sulla copertura della fontana ed è oltre il metro ! Superato il piccolo borgo e l’agriturismo Edelweiss, all’Oratorio di San Grato ritroviamo il sole.

Proseguendo arriviamo al famoso ponte napoleonico, costruito dai suoi soldati intorno al 1800 sul torrente Solivo.

Qui siamo ad un bivio: salire verso l’Alpe Larecchio o attraversare il torrente Vogna e continuare verso Buzzo…

Optiamo per andare verso Larecchio ma fatte poche decine di metri, la pendenza della salita fa riacutizzare un problema al mio ginocchio. Laura va in avanscoperta per capire se proseguendo il sentiero spiana un pò ma l’esito dell’esplorazione è negativo e dopo poco la vedo ricomparire sui suoi passi…

Torniamo giù al bivio ed attraversiamo il Vogna su un ponticello completamente ricoperto di neve, continuando così la ciaspolata lungo un tracciato più amichevole per il mio ginocchio. Oltre il ponte napoleonico non si è spinta molta gente, le traccie di ciaspololatori che ci hanno preceduto sono poche e si affonda un pò di più, oltre a scivolare spesso e volentieri col passo lungo il pendio. Arrivati in un bello spiazzo assolato, ci fermiamo per rifocillarci, sotto un insolito caldo sole di fine gennaio.

E’ tempo di tornare, forzatamente lungo lo stesso sentiero. Rientriamo nel bosco silente, dove l’unico rumore è la neve pressata sotto i nostri passi.

Ritornati al ponte napoleonico, è doveroso prestarsi per una foto in tipica posa…

per poi proseguire la lunga discesa verso valle…

Alla fine qualche chilometro l’abbiamo fatto anche oggi, scoprendo nuovi angoli ameni delle nostre amate alpi.

Nella strada verso casa, veniamo accompagnati dalla luna sorgente ormai quasi piena…

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2 thoughts on “Ciaspolata in Val Vogna

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