Islanda ’24 -“In balia degli elementi”- Day 3
Diario semironico e politically incorrect scritto da Laura con qualche mia incursione…
02 giugno. Colazione a buffet. Non solo. Apparecchi, sparecchi e metti i piatti nella lavastoviglie. Loro ti danno la materia prima, per il resto prego!
La giornata di oggi è ricca di visite e povera di chilometraggio. Vicino alla guesthouse la bagnatissima Seljalandfoss. Qui se non sei attrezzato ti fai una bella doccia gelata perché passi dietro alla cascata e il vento, random, non aiuta a trovare postazioni sicure per fotografare. Rinuncio quasi subito a fotografare e ripongo la macchina fotografica un po’ umidiccia. Max ha quella impermeabile; molto più facile no?
Ma il passaggio più “divertente” è alla fine. Presente la secchiata d’acqua? Ecco, senza eufemismo. Puccio un piede per sbaglio in un punto sbagliato. Ora di sera un acquario aveva preso vita nella scarpa.
Mi sono tenuta a debita distanza dalla successiva cascata di Skógafoss. Qui si può raggiungere la cima con una scala di ferro che la costeggia. Comoda ma il vento ogni tanto ti spazza via. Tenersi prego alle ringhiere.
L’alternanza sole nuvole ci ha sorpreso con un bellissimo arcobaleno, ma non ho visto dove finiva per cercare la pentola. Un tesoro leggendario dovrebbe ancora essere celato li sotto.
La leggenda narra di un vichingo o di un navigatore che decise di nascondere il suo forziere dietro la cascata. Ma ad oggi, del tesoro nessuna traccia…
Oggi è la giornata delle cascate, la prossima è Kvernufoss, meno famosa e frequentata. Pagato l’ennesimo parcheggio, torno dopo sull’argomento, ci si addentra per un migliaio di metri eccola lì, piccola ma fiera e rumorosa. I gabbiani adorano fare i nidi sui bordi e volteggiare giocando con il vento. All’information point una costola di balena appoggiata sull’erba. La prima di queste ossa, usate per abbellire questi luoghi.

Si riparte per la terzultima missione della giornata. L’aereo cargo di Sólheimasandur. Tra andata e ritorno Sette chilometri sferzati da un vento fastidioso. Ma nulla ci ferma!
Il 21 novembre 1973, alle ore 14:00, un aereo della Marina degli Stati Uniti C-117D era in viaggio per delle consegne. Le condizioni meteorologiche erano molto avverse e si dovette effettuare un atterraggio di emergenza. Fortunatamente, tutti e sette i passeggeri del volo sono sopravvissuti.
Fortuna vuole che quando lo abbiamo raggiunto non c’erano altri visitatori. Foto a gogo senza dover eliminare intrusi in post-produzione!




La gestione dei parcheggi è nuova per noi italiani. Non bisogna aspettarsi troppo asfalto con le righe dipinte per terra. Ti indicano che il ricavato serve per migliorare la zona, non per lucrare. E mi sento di credergli! Gli islandesi ti tirano dritto un’area con ciottoli vulcanici. All’entrata e uscita c’è una telecamera che fotografa la targa. Poi paghi con l’app o tramite la macchinetta che trovi dentro un gabbiotto. Fine. Non paghi? Ti arriva la multa. E tutto rigorosamente con carta di credito. I bagni a pagamento sono puliti e anche quelli gratis. Come paghi? Carta di credito. Non abbiamo prelevato una corona.
Riguadagnata l’auto che ballava il valzer con il vento, non paghi delle raffiche, dirottiamo verso il faro di Dyrhólaey. Il tempo inizia a peggiorare, il vento si fa insostenibile. Raffiche che ti portano via. Uno degli scopi della visita era fotografare i Puffins. Non ne abbiano visto mezzo oltre a essere impegnati a stare in piedi.
Scornati ripieghiamo alla spiaggia nera dalle colonne di basalto. Mai darle le spalle dicono. Certe onde anomale ti possono sorprendere. Gioco con le onde lunghe.


Sulla strada una piccola cascatella al contrario, immortalata immediatamente.

La guesthouse scelta vicino alla cittadina di Vik, offre il bagno in comune con gli altri ospiti. Poco male. Ci si abitua subito. Bagni puliti, tutti rispettosi degli altri. Cena carinissima in un altrettanto carinissimo ristorante dove conosciamo due americani appassionati dell’Italia. Non che sia difficile non esserlo. Anche se noi italiani siamo degli emeriti idioti. Il cameriere un cinesino gentile e sorridente. Troviamo spesso ragazzi stranieri di ogni provenienza che fanno esperienza, nei bar, ristoranti, musei, dappertutto. Un ottimo modo di approcciarsi al futuro !












AMREF
Associazione Italia Tibet
Karibuni Onlus
LAV
Lega del Filo d’Oro
Motociclisti Incolumi
Save the Children
Tha Animal Rescue Site





