Pitigliano – Un tuffo alle terme, un tuffo nel tufo
Dopo aver trascorso parte della licenza matrimoniale a Mauritius “Alla ricerca del Dodo”, non potevamo esimerci dallo spendere gli ultimi giorni a cavallo della nostra motoretta per un pò di relax in Maremma. L’ottimo Hotel Valle Orientina ci è sembrato proprio calzare a pennello per come intendavamo passare questi pochi giorni e cioè benessere, cultura e lento dondolio fra le curve di questa magnifica terra toscana. Al termine del lungo e noioso trasferimento autostradale fino ad Orvieto e qualche chilometro godereccio per raggiungere l’hotel, un immediata scoperta delle calde acque termali dello storico edificio conosciuto come “Bagno degli Ebrei”, ci è parsa doverosa; così come un bel massaggio rilassante per cancellare le fatiche del viaggio.
Al mattino successivo, belli che rigenerati, ci siam dedicati alla scoperta di Pitigliano. Oltre alla canonica magia che si respira passeggiando per antichi borghi, Pitigliano ci sorprende con i suoi caratteristici scorci panoramici che si aprono nelle strette e brevi viuzze laterali, sugli strapiombi della rupe sulla quale è costruita. Di particolare rilevanza e bellezza l’antico Ghetto; Pitigliano fu sede di un’importante comunità ebraica fin dal 1500 e si possono visitare i locali più importanti come la Sinagoga, Il Forno delle Azzime, la Macelleria e la Cantina.
Scopriamo presto che il mezzo più usato in paese è l’Apecar… Indispensabile per muoversi agilmente nelle anguste viuzze.
Non potevamo esimerci dall’immortalare quello più … “buono”.
Dopo aver pasteggiato coi gustosi prodotti locali, abbiam inforcato la moto e ci siam diretti a Saturnia per trascorre qualche ora pomeridiana nelle caldi acque del noto centro termale.
Dando prima però, un’occhiata alla sempre affollate “cascatelle”…
Ben rosolati da sole ed acqua caldissima, abbiam ritrovato un pò di frescura solo con i favori della notte, dove Pitigliano rivela tutto il suo fascino nell’oscurità.
E dopo il tuffo alle terme, ecco il tuffo nel tufo…
La mattinata del secondo giorno l’abbiam dedicata alla scoperta delle Vie Cave ed alle tombe Etrusche .
Appena usciti da Pitigliano, prendendo la strada per Sovana, ci siam infilati nella via cava di San Giuseppe, probabilmente la principale di questa zona.
Scavata nella roccia di tufo, completamente immersa nella fitta vegetazione, a volte fa sembrar di esser in una galleria, con pareti alte anche una decina di metri.
Al termine di questo primo assaggio bucolico ci siam diretti a Sovana, delizioso borgo medievale classificato tra i più belli d’Italia.
Da vero rompi maroni son pure riuscito a far spostare un auto piazzata malamente davanti al magnifico Palazzo dell’Archivio che mi impediva di poterlo immortalare come meritava.
Mi fan sempre “inalberare” la mancanza di rispetto anche verso questi monumenti, impedendone la piena godibilità.
Abbiam attraversato ed ammirato il silente borgo, al termine del quale ci siam tuffati nelle più profonde atmosfere medievali visitando con tanto di sottofondo di canti gregoriani il Duomo del paese.
Uscendo dal paese, abbiamo proseguito a piedi per un paio di chilometri ed oltrepassato il torrente, si siamo immersi nella necropoli etrusca approfondendo ulteriormente a ritroso il nostro viaggio nel tempo.
Un pò provati nel fisico ma non nello spirito, siam ritornati su a Sovana dove una gustosa panzanella ci ha prontamente rinvigorito per il prosieguo del nostro giro.
Rimontati quindi in sella, dopo qualche altro dolce chilometro nella foresta maremmana, siam approdati a Sorano dove abbiam visitato l’imponente fortezza aldobrandesca con i suggestivi passaggi all’interno della cinta muraria difensiva.
E se tra i vicoli di Pitigliano avevamo trovato l’Apecar più gustoso, qui ci siam imbattuti in quello sicuramente più veloce !
Rientrati in albergo, ciliegina rilassante finale con un bel massaggio con le pietre laviche che, nonostante fossero ustionanti, ci ha aiutato a rivivere passo dopo passo questi intensi giorni maremmani.
bravissimo Max, come sempre!!!!!
Grazie Wanduccia !
🙂