Fallito il primo assalto qualche giorno prima, fermati dal grande manto di neve fresca, eccoci tornare alla carica dell’Alpe Deccia.
Invece che da Foppiano di Crodo, prendiamo la salita dalla mulattiera che sale a metà strada tra Viceno e Cravegna. Percorso più semplice e già battuto, però con un discreto dislivello ed una buona lunghezza.
Lasciamo l’auto nel parcheggio libero e sgomberato dalla neve nei pressi del Rio Alfenza. La salita è leggera ma costante; dopo pochi minuti di cammino entriamo nel bosco di abeti.
Nonostante la bella giornata di sole, spesso ci ritroviamo con la neve addosso, dovuta alle scariche dai rami degli alberi provocate un pò dal disgelo ed un pò da volatili e roditori che saltellano veloci da un ramo all’altro, quasi a divertirsi di questi piccoli dispetti ai nostri danni.
Dopo tre quarti d’ora circa arriviamo all’Alpe Longio. Certo gli abeti non sono carichi di neve come cinque giorni prima, ma il panorama è lo stesso suggestivo…
Man mano che saliamo la quantità di neve aumenta ed il sentiero è sempre meno battuto… ma il fondo regge e si affonda solo pochi cm…
Incontriamo i cartelli segnaletici dei sentieri estivi che si infilano nel fitto bosco; la tentazione di deviare dalla strada principale è molta, ma visto che saremmo i primi e la quantità di neve notevole, desistiamo.
La vetta del Monte Cistella è sempre più vicina e così pure l’alpeggio di Deccia; meno male perchè le forze del sottoscritto iniziavano a scarseggiare… 😀
Come sempre Laura mi precede al traguardo ma io trovo la valida scusa che mi attardo a fotografare…
Il tempo di raggiungerla che già ha scovato un angolo dove poter consumare i generi di conforto.
Siamo soli, seduti davanti ad uno scenario magnifico, tutto nostro. Sono sempre momenti impagabili…
E mentre lei cerca di abbronzarsi sotto il “solleone” 😀 , io vago per l’alpeggio in cerca di altri scorci da immortalare. Da qui infatti si possono ammirare sia le vette della Val Formazza che della Val Devero.
E’ tempo di tornare… Scendendo proviamo a deviare verso le immacolate vie per Prepiana e Voma, per compiere un giro ad anello, ma fatti pochi passi, torniamo sui nostri: si affonda ancora molto e fare ancora più di metà percorso in questo modo non mi ispira per nulla, vista l’esperienza precedente…
Prima di terminare l’escursione, qualcuno cerca di cimentarsi nella guida di un gatto delle nevi… viste le dimensioni, forse un micio delle nevi…. 😀
Alla fine ce l’abbiamo fatta e non sono un paio di vesciche ed un ginocchio scricchiolante a toglierci la soddisfazione di quest’altra bella escursione.
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Teodore Rosevelt
Fantastico, mi sono divertita a leggere il tuo diario della Ciaspolata e a guardare le bellissime foto.
Buona serata. Ciao, Pat
Grazie mille Pat. Ciao ciao