Aggiornamento sulla Marcia dei Monaci Tibetani
Ultimi aggiornamenti sulla marcia dei monaci tibetani :
Dehra, 13 marzo 2008 (ore 10,37)
Tenzin Tsundue, il noto poeta e attivista tibetano che aveva da tempo
dichiarato la sua volontà di tornare in Tibet ed era tra i
partecipanti alla “Marcia” è stato arrestato per primo e viene
detenuto in un luogo sconosciuto mentre gli altri marciatori tibetani
sono agli arresti in tre celle della stazione di polizia della
cittadina di Jawalaji dopo essere stati portati via su cinque
cellulari. I partecipanti alla “Marcia” non tibetani si trovano adesso
all\’esterno della stazione di polizia e hanno dichiarato uno sciopero
della fame indefinito, chiedendo a tutti i tibetani -dentro e fuori il
Tibet- così come agli amici del Tibet ovunque nel mondo di mobilitarsi
immediatamente affinché gli arrestati siano subito rilasciati e la
“Marcia Verso il Tibet” possa riprendere. Tutti qui sottolineano la
grande importanza della mobilitazione e, soprattutto, della
circolazione più estesa possibile delle immagini e delle notizie di
quanto sta succedendo. La determinazione di tibetani e sostenitori è
fortissima e gli avvenimenti di questi giorni stanno suscitando
un\’emozione e una volontà di lottare per la liberazione del Tibet che
da tempo non si vedeva all\’interno della comunità dei rifugiati.
Giungono messaggi di solidarietà da tutto l\’universo dei profughi, sia
in India sia all\’estero, e grazie ai telefoni portatili, alle
trasmissioni radio e al passaparola, le notizie della “Marcia”
riescono ad arrivare in Tibet dove sono accolte con entusiasmo come
provano le manifestazioni di questi giorni. Adesso è importantissimo
che continui, e se possibile cresca ancora di più, la capacità di far
circolare il maggior numero di informazioni possibili sugli
avvenimenti di questi giorni. Così come è fondamentale che nascano
ovunque sia possibile, iniziative di appoggio e sostegno alla lotta
dei marciatori e si chieda alle autorità indiane di consentire che una
manifestazione pacifica, non violenta e che si ispira alla tradizione
gandhiana possa continuare nella democratica India.
Karma C.
(corrispondente dalla “Marcia Verso il Tibet” per: Il Blog di Piero
Verni (www.olistica.tv); Dossier Tibet (www.dossiertibet.it);
Associazione Italia-Tibet (www.italiatibet.org)
Da Ansa.it
TIBET, SANGUE E VIOLENZA A LHASA IN RIVOLTA PECHINO – Sono dicei le vittime \’\’accertate\’\’ delle violenze di ieri a Lhasa, dove le forze di sicurezza hanno represso una manifestazione anticinese. Lo ha scritto l\’ agenzia Nuova Cina, che aggiunge che si tratta in maggioranza di \’\’businessmen\’\’, probabilmente commercianti. Residenti della citta\’ affermano che gli stranieri non possono uscire dalle loro residenze, in genere alberghi, mentre le strade sono pattugliate da reparti militari con mezzi corazzati. I principali monasteri della citta\’, tra cui quelli di Sera e di Drepung, dai quali e\’ partita la protesta dei giorni scorsi, sono ancora circondati da ingenti forze di polizia. Da ieri pomeriggio Internet e\’ bloccata, aggiungono le fonti.
AUTORITA\’ INVITANO \’TEPPISTI\’ A COSTITUIRSI
Le autorita\’ della Regione Autonoma del Tibet hanno sostenuto che le vittime delle violenze di ieri sono \’\’innocenti cittadini\’\’ uccisi da \’\’teppisti\’\’ e hanno chiesto ai responsabili di costituirsi, secondo l\’ agenzia Nuova Cina. Testimoni citati da Radio Free Asia affermano di aver visto decine di vittime. Uno di loro sostiene che piu\’ di venti cadaveri sono stati caricati su camion della polizia, un altro che le vittime potrebbero essere state fino ad ottanta. \’\’Ho visto due cadaveri vicino al tempio di Ramoche, due nel giardino, due nella tipografia del tempio di Ganden, e alcune persone che portavano cibo ai detenuti del carcere di Drapchi hanno visto 26 cadaveri di tibetani che venivano caricati su un veicolo nero\’\’. Le autorita\’ affermano che non e\’ stata imposta la legge marziale ma tutti i residenti interpellati per telefono affermano di non poter lasciare le loro abitazioni e molti ritengono che la legge marziale sia in vigore. La televisione cinese, la Cctv, ha mostrato alcune immagini delle violenze, chemostravano giovani tibetani che attaccavano negozi. Kang Jin Zhong, un ufficiale dell\’ esercito cinese di stanza in Tibet, ha detto all\’ Ansa che \’\’ora non ci sono le prove\’\’ ma \’\’sicuramente forze straniere sono implicate\’\’.