Rivolta in Tibet…

Pubblico più che volentieri una lettera degli amici dell’Associazione Italia-Tibet, con un messaggio dell’amico Davide Cacciatore

“Cari amici,

sono reduce da un importante incontro organizzato dall’Associazione Italia Tibet. Eravamo davvero in pochi questa volta, ma ho percepito in sala un clima diverso … perchè effettivamente qualcosa di importante sta per verificarsi. Scrivo qui per esortare ognuno di voi -(che ha in cuor suo la voglia di fare qualcosa per questo popolo) a dare notizia, supporto morale e aiuto nelle forme che via via si andranno a definire.

E’ un evento storico, importante non solo per la causa tibetana ma per il mondo, esattamente come lo fu la conquista dell\’indipendenza da parte dell\’India quale paradigma di “guerra pacifica per l’indipendenza”.

I tbetani, esuli in varie parti del mondo, hanno deciso di unirsi, lo faranno in maniera importante e, soprattutto, PACIFICA. Partiranno il 10 marzo da Dharamsala e con un serpentone di persone auspicabilmente piu\’ lungo possibile, transiteranno attraverso l\’India e dopo circa 6 mesi, a ridosso dell’apertura dei giochi olimpici, raggiungeranno (non si sa ancora da quale confine) il Tibet per … “riprenderselo”.

Ieri sera erano presenti, oltre a Carlo Budrini, Vicky Severgnani e Piero Verni, dei rappresentanti della comunità tibetana in Italia. Hanno dichiarato con grande forza e fermezza il loro intento. Internet sta dando un grande aiuto per veicolare nel mondo questa iniziativa, per sensibilizzare e soprattutto agire. Questa marcia che partirà dall’India verso il Tibet sarà anche un insieme di manifestazioni delle loro tradizioni, delle loro danze, i loro balli, la loro fede le speranze per rientrare da LIBERI nella loro terra.

Piero Verni, in particolare ha chiesto di creare una finestra su ogni blog, sito personale e quant\’altro. Girerò presto la lettera inviata da un attivista tibetano agli amici tibetani italiani. Soprattutto questo documento esprime chiaramente lo spirito con cui si sta costruendo questa grande iniziativa.

Grazie a tutti voi.

Davide “

QUESTA LA LETTERA

Messaggio di Tenzin Tsundue ai Tibetani e ai sostenitori (mondo)
Cari amici,
é arrivato il momento per me di tornare in Tibet. L’ultima volta che sono andato in Tibet nel 1997 – dopo la mia laurea – sono stato arrestato dalle autorità cinesi, brutalmente picchiato, interrogato, lasciato morire di fame, e infine buttato fuori dal Tibet dopo essere stato tenuto nelle loro prigioni per 3 mesi a Lhasa e Ngari. Sono andato a piedi fino in Tibet, per conto mio, da solo, attraverso le montagne dell\’ Himalaya dal Ladakh. 11 anni dopo, sto per camminare fino al Tibet di nuovo; anche questa volta, senza permesso. Torno a casa; perché dovrei preoccuparmi dei documenti del reigme coloniale Cinese che non solo ha occupato il Tibet, ma ci mantiene anche un governo militare; facendo vivere il nostro popolo sotto una tirannia e una brutale repressione giorno dopo giorno, ogni giorno per 50 anni. L\’anno 2008 é una grande opportunità per il movimento per il Tibet per presentare le ingiustizie a cui i Tibetani sono sottoposti, in un momento in cui la Cina attrae l\’attenzione dei media internazionali. Sto per prendere parte alla marcia di ritorno da Dharamsala al Tibet, che é stata organizzata come parte del “Movimento di rivolta del popolo Tibetano” , uno sforzo congiunto da parte delle 5 maggiori ONG : Tibetan Youth Congress (congresso dei giovani tibetani), Associazione delle Donne Tibetane, Movimento Gu-Chu-Sum del Tibet (un\’associazione di ex prigionieri politici), partito Democratico del Tibet e Students for a Free Tibet (studenti per il Tibet libero) India. La marcia comincerà il 10 marzo 2008, da Dharamsala, la capitale dei Tibetani in esilio e passerà attraverso Delhi per poi dirigersi verso il Tibet. Camminando per 6 mesi, potremmo raggiungere la frontiera col Tibet più o meno nello stesso momento in cui la Cina apre le Olimpiadi di Pechino 2008 (14-25 Agosto). Al momento, é troppo presto per dire approsimativamente quale punto della frontiera potremmo attraversare; il Tibet e l’India condividono una frontiera che corre per 4,075km sulla lunghezza dell\’Himalaya. Potremmo scegliere qualunque punto, o adirittura molti punti. Vedremo la situazione. So che ci sono stati tentativi simili nel passato, ma questo è il 2008, ed ho visto gli organizzatori lavorare veramente duro con la progettazione strategica, prendendosi cura dei minimi dettagli, e la cosa migliore è che abbiamo tutte le ONG che lavorano insieme per un obiettivo comune. Questa unità è la nostra forza! Non so dove andremo a finire, ecco perchè sto dando via la mia piccola collezione di libri (l\’unica cosa che ho posseduto nella vita) ad una biblioteca che stanno allestendo a McLeod Ganj, Dharamsala.Amici miei: anche Lobsang e Nyingje (che hanno prestato servizio nell\’esercito Indiano come parte del battaglione tibetano) stanno dando via i loro beni personali; impegnandosi per la marcia. Ovviamente la polizia indiana farà il suo dovere; l\’esercito cinese al confine del Tibet sarà apertamente entusiastico. Dal momento che condurremo una marcia pacifica, con un impegno assoluto di non-violenza, non penso che qualcuno – ne\’ l\’autorità indiana ne\’ quella cinese – ci disturberà. Ispirati dalla “marcia del Sale” di Gandhi, anche se cercassero di fermarci, noi non ci fermeremo. Per quanti giorni possono imprigionarci per aver camminato pacificamente? E perché il governo indiano dovrebbe fermare dei rifugiati Tibetani che stanno volontariamente ritornando a casa a piedi? Nel passato ho scalato palazzi per gridare per la libertà, mi sono lanciato sul cancello dell\’ambasciata cinese a New Delhi, ho passato mesi in galera, picchiato dalla polizia,mi sono battuto per casi giudiziari, ma non ho mai perso la dignità nella lotta: il mio credo nella Non-violenza. La marcia per il Tibet sarà non-violenta; é un sadhana, un omaggio spirituale alla verità e alla giustizia per cui stiamo combattendo. Questa é la nostra Lunga Marcia per la libertà. E nel nostro viaggio verso casa, cucineremo e ci accamperemo lungo la strada, ci saranno marciatori e i sostenitori dei marciatori, il gruppo per la cucina, il gruppo per la logistica, i media e il gruppo medico. Ci saranno danze e canti, spettacoli teatrali e films lungo la strada nel viaggio verso casa. Caro/a amico/a, qui c\’é l\’opportunità di unirsi ad una storica lotta non violenta per la libertà, uno sforzo della gente per guadagnare la libertà per un paese che rimane ancora soggiogato nel 2008. Ti invito ad unirti a noi, a supportarci in qualunque modo possibile. Abbiamo bisogno che le persone sappiano, quindi passa parola. Puoi camminare con noi, dato che camminiamo per 6 mesi, forse puoi unirti a noi per un giorno lungo il cammino, anche un\’ora, o una settimana,o mesi come sostenitore. Le scuole, le università e addirittura l\’intera città puo\’ camminare con noi. Abbiamo bisogno di volontari, persone dei media, scrittori, fotografi, bloggers che possano aiutarci. Abbiamo bisogno di infermieri, cuochi, tecnici e delle tue preghiere. Da quando la marcia é stata annunciata il 4 gennaio 2008, i Tibetani ne hanno parlato; é il principale argomento di discussione nei campi per rifugiati. Recentemente gli organizzatori hanno lanciato il modulo di iscrizione. E ho sentito dire che le persone si stanno lentamente registrando. Anche tu puoi registrarti online come volontario. per maggiori informazioni visita: www.tibetanuprising.org Per domande, scrivete ai coordinatori :
Sig.re Lobsang yeshi or sherab woser ; info@tibetanuprising.org

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