Una Paniscia fatta a Baires…
E’ tempo di riflessioni per il nostro amico Simone… Ha trovato un pò di tempo per pensare nella sterminata pampa argentina.
“Un passo indietro, uno in avanti e la Paniscia che fu…
Piu’ che un aggiornamento volevo fare qualche riflessione mentre aspetto che il male alle costine mi passi. Cmq tranquilli, oggi sento molto meno male…A volte quando si e’ pressati da alcuni eventi negativi o quando si e’ particolarmente stanchi e nervosi si tralasciano aspetti molto importanti.
Ora sono abbastanza rilassato così, faccio qualche considerazione.
In questi due mesi ho parlato con molte persone, me gusta! Mi piace ascoltare cos’hanno da dire, come la pensano del loro paese e del nostro, sono un curiosone. Parlando con tassisti, camionisti, benzinai, baristi, gente per la strada o con altri viaggiatori si capiscono molte cose. A volte pero’, serve percorrere “l’infinito” con il nostro ferro, per avere il tempo di riflettere. La nostra societa’ non ce lo consente piu’, troppa fretta, troppo stress. Nonostante la fretta di arrivare a Buenos Aires il tempo di riflettere, nella pampa, c’e’ e l’ho sfruttato (almeno c’ho provato!). A Ushuaia, parlando con un barista, viene fuori che suo nonno era italiano, tanto per cambiare! Dopo un po’ dice “ma perche’ voi italiani, spagnoli e portoghesi, ovvero i veri paesi latini, avete voltato le spalle ai vostri fratelli sudamericani?”, la discussione si fa interessante cosi’ non perdo occasione. Dice che ora che il Sudamerica cresce e l’Europa cade, noi latini abbiamo voluto condividere il nostro letto con popoli coi quali non avremmo nulla da condividere, troppo diversi, brave persone ma diversi. Dice “non era meglio stringere amicizia con noi?”. Ora la discussione e’ lunga e contorta, pero’ nella pampa mi ha fatto riflettere, loro sono molto legati a noi, noi abbiamo preferito legarci con i paesi nordici che con noi non centrano nulla, mah, senza aggiungere altro lascio a voi la riflessione…
L’argentina e’ un bel paese o meglio, un paese con cose fantastiche da vedere ma con in mezzo solo l’allegria, la simpatia e la disponibilita’ del suo “pueblo”. Se cosi’ non fosse rimarrebbe un paese mediocre. Ieri pomeriggio ho visitato Buenos Aires, bella citta’ moderna. Al ritorno i ragazzi “all’ostello” mi han chiesto “ti e’ piaciuta la citta’?”. Cosa rispondere? “Si, carina, pero’ scusate, io vivo in Itali’!”. Per noi un edificio di 1000 anni e’ una cacata moderna. Poi sono andato a fare la spesa, un po di verdure, salamino, riso… Preparo la prima Paniscia sudamericana, i barbari stranieri rimangono allibiti mentre preparo il succulento piatto piemontese… Han leccato la pentola, raschiata fino al metallo! Bien, avevo un sacco di cose da dirvi, ma il tempo passa veloce, schizzo a dare un’ultima regolata alle valvole e preparare da mangiare! Hola a todos!”
Fantastico ! La Paniscia a Buenos Aires ! Che mito !
Lasci le riflessioni a noi ?! Ma qui non abbiamo tempo per riflettere. Dobbiamo correre, produrre, stressarci, rompere le palle al prossimo e farcele fracassare da esso. Farci giganti pippe mentali per nulla, ma cercare di metter pezze qua e là al gorgo di problemi in cui siamo precipitati negli ultimi tempi…
Riflettere… Certo il tuo amigo di Ushuaia non ha tutti i torti, ma alla fine dobbiamo fare i conti anche con la posizione geografica in cui siamo collocati… E’ sicuramente più facile integrarsi economicamente con i cugini europei, sicuramente meno culturalmente con i paesi nordici ed anglosassoni. Cerchiamo di scimmiottarli ma non è nel nostro carattare. Vorremo un filo di ordine che hanno loro, ma l’allegria della nostra anima latina. Insomma il piede in due scarpe. E come spesso accade, a noi queste cose riescono male… Dall’Europa prendiamo soprattutto le cazzate che non fanno al caso nostro, le cose peggiori. E poi diciamocelo : siamo sempre noi a dovere esser trainati dagli altri, dai nostri vicini europei, siamo sempre noi ad inseguirli mentre non abbiamo la forza e la personalità per essere noi a trainare i nostri cugini sudamericani…