Islanda ’24 – “In balìa degli elementi” – Day 6

Diario semironico e politically incorrect scritto da Laura con qualche mia incursione…

05 giugno. La meta di oggi è genericamente “andare al nord”. La strada prevede il tunnel di Hvalfjörður. Inaugurato l’11.07.98, attraversa il fiordo di Hvalfjörður non lontano da Reykjavík. Ha una lunghezza di 5.770 m e raggiunge una profondità di 165 m sotto il livello del mare. Primo tunnel a pagamento, dal 28.09.18 il passaggio è diventato gratuito. Un’esperienza fantastica per una come me: illuminato fiocamente ha pure una scarsa visibilità per i gas di scarico. Ho trascorso momenti migliori!

Proseguiamo verso la penisola di Snaefellness e finalmente arriviamo alla prima visita. Iniziamo con Ytri Tunga, la spiaggia delle foche. C’è un po’ di gente ma le foche se ne stanno in panciolle sugli scogli a debita distanza, indifferenti a noi e alla miriade di scatti.

La prossima tappa è mistica, la chiesa nera Búðakirkja. Simile se non uguale alle altre chiesette incontrate sul percorso, ma questo non colore la rende affascinante. Immancabile il suo annesso cimiterino.

Scendiamo alla spiaggia, nera anche lei ovviamente. Eh… Il pendant dove lo mettiamo, no!? Qualche foto sugli scogli che documentano il passaggio…

Ultima visita al paesino di Arnarstapi. Quattro case con la passeggiata sulla scogliera. Prima cosa che incontri è la statua di pietra dedicata a Bárður, una divinità del monte Snaefellsáss, per metà umano e per metà troll. Secondo la leggenda, divenne uno spirito quando scomparve nel ghiacciaio Snæfellsjökull.

E poi eccolo, l’arco roccioso Gatklettur che è tutto un programma da quanto è bello. Qualche visionaria ci vede un ippopotamo!

Proseguendo la passeggiata sul prato si incontrano scogli, scoglini, scoglietti e scogliere piene di gabbiani particolarmente ciarlieri.

Arriviamo finalmente nella guesthouse a Grundafjordur. Anticipata la prenotazione per i motivi di cui sopra, era già una meta per una notte che ora diventano due. È la più “bruttina” e spartana. No colazione, no bicchiere per gli spazzolini in bagno, scarpe da abbandonare con tutte le altre nell’atrio non riscaldato, cucina in comune con pulizia non eccelsa. Ma va bene lo stesso. Non mi faccio problemi. Ora di cena, ci concediamo forse il ristorante più bello della vacanza. Finestra sulla baia dominata dal mitico Kirkjufell e pesce ottimo!

Abbiamo ancora energie per vagare sulla spiaggia piena di alghe, di raggiungere la fine di un molo in cemento lunghissimo, stretto e scivoloso per le nostre foto di rito.

Ci posizioniamo, in cima a una cascatella per le foto al tramonto che tramonto non è. Il sole cala dietro il Kirkjufell ma per poco, tornerà su a breve non temete. Però sono le undici e mezza. Consideriamolo il sole di mezzanotte.

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