Carpe Diem, motoperegrinatoribus !
Fedeli a questo notissssimo motto latino 😀 , ieri abbiamo colto l’attimo ed approfittando biecamente della “finestra” di bel tempo che Giove Pluvio ci ha magnanimamente concesso, abbiamo inforcato i nostri cavalli rombanti per un “fresco” giretto sui nostri laghi e nelle nostre valli.
Cielo terso e nubi prossime allo zero, ci ritroviamo con gli amici Peppo e Marietto in quel di Castelletto di Momo a metà mattina.
Aria frizzante, abbigliamento pesante d’ordinanza ( io con la mia “coperta di Linus invernale”), dirigiamo verso nord attraversando le colline novaresi lungo la mia strada del cuore che solitamente mi porta in cima al Mottarone , ma non oggi… A Oleggio Castello ci infiliamo in una stretta ma bella e curvosa strada sulle colline che sovrastano Arona e raggiungiamo il lago attraversando gli ameni paesini di Dagnente e Meina.
Si va un pò “sulle uova”, un pò perchè la strada è costantemente umida e ricca di foglie morte, un pò perchè i miei due compari stanno finendo le coperture e non sono esattamente nelle condizioni di azzardare certe velocità e certe pieghe.
Il lungo lago però è pulito ed asciutto e quindi riusciamo a viaggiare più rilassati, potendo gettare anche un occhio al paesaggio da cartolina che ormai conosciamo molto bene ma che in giornate come questa è sempre uno spettacolo ammirare : lago blu, montagne con classiche tonalità autunnali con l’aggiunta di una bella imbiancata che ne copre la cima ed anche più, cielo limpido ed azzurro intenso.
Fino a Verbania godiamo dell’assenza di traffico mentre come sempre l’attraversamento del capoluogo lacustre risulta un pò caotico. Ma nulla di paragonabile al movimento primaverile ed estivo…
Lasciata Cannero ed i suoi castelli sulla destra e la rampa che sale a Piancavallo sulla sinistra, volgiamo gli ultimi sguardi verso le vicine ed innevate montagne svizzere che circondano l’alto lago Maggiore arrivando nei pressi di Cannobio e qui imbocchiamo l’ombrosa, umida e fredda Val Cannobina.
Bastano poche centinaia di metri per farci percepire subito il calo di temperatura ! Se sul lago, al sole, avevamo letto nei mitici termometri “farmacia” 7/8 °c , ora ne avremo sicuramente un paio o più in meno…
Sensazione confermata dal termometro a mercurio appeso all’ingresso della trattoria dove sostiamo per la pausa pranzo: 5°c ! Grind ❗
Rifocillati e (più o meno) riscaldati, risaliamo la Cannobina ed entriamo in Val Vigezzo. Ritroviamo il sole che avevamo lasciato giù al lago e che avevamo perso nei meandri della profonda valle, che ha ormai passato lo zenith e si avvicina sempre più al profilo montagnoso delle cime ossolane. La quota neve qui è vicina, ad occhio un paio di centinaia di metri di altitudine sopra al livello stradale della Piana.
Ci godiamo la strada fino a Masera per poi prendere la superstrada fino a Gravellona. L’ombra della valle e l’aumentata velocità ci fanno percepire pò più di freddo…
Quindi fiancheggiato il lago d’Orta fino a Gozzano, voltiamo a destra per la Cremosina dove si fa impellente la necessità di un rigenerante cioccolata calda che soddisfiamo in quel di Pogno, ridente paesello sulle alture del lago, con caratteristici dipinti che abbelliscono alcune facciate del centro storico.
La Cremosina è nota dalle nostre parti perchè utilizzata alla stregua di una pista dagli smanettoni alla domenica… Quindi agli amanti di ritmi turistico-contemplatori è sconsigliata nei festivi. Nei giorni feriali e/o in questa stagione, sono pochi piacevoli chilometri in cui dondolarsi dolcemente a ritmo costante.
Scendiamo in Valsesia ormai al tramonto e da Borgosesia fino a casa è solo un incolonnarsi dietro al traffico lavorativo, con qualche lampo qua e là dove la strada lo permette. Ma è solo un piccolo “pedaggio” da pagare perchè il meglio della giornata ce lo siamo già goduto.
Nel tepore della vasca da bagno, riassaporo la bella giornata anche se non mi è ben chiaro se sia l’acqua che scaldi me o se sono io che raffreddo lei… 🙄
Alla prossima !