il naso fuori dalla nebbia

Dopo giorni di grigiore assoluto, la nebbia che ci avvolge  abbassa finalmente la sua latitudine, lasciando spazio ad un pallido sole che timidamente sembra volermi ricordare che esiste.

Mi affaccio alla finestra e riesco ad intravedere i cucuzzoli dei mie monti, la catena del Rosa già un pò infarinata, l’inconfondibile profilo del Mottarone, metà boschivo e metà brullo e roccioso.

E’ metà mattina e già ci sono 4°c ! Impossibile resistere alla tentazione di far sgranchire le gomme a Bixi.

Mi bardo a dovere ed esco per sbrigare qualche impegno in centro, quindi lauto pranzetto dalla mamma che immancabilmente mi apostrofa:  “t’sè in moto ?! ma ti sè mat cun stu frec ??!”

A panza piena imbocco la statale che va al lago d’Orta ma già dopo pochi chilometri abbandono la noia dello stradone per infilarmi in mezzo alla campagna e passare per la Badia di Dulzago.

Badia di Dulzago

Dopo Oleggio prendo la mia strada preferita che si infila in mezzo ai colli novaresi. Vaprio, Suno, Bogogno; ho in tasca la compatta per immortalare eventuali colori autunnali ma lungo questo percorso è ormai tutto spento e spoglio.

Da Gattico scendo verso Oleggio Castello e finalmente mi imbatto in un pò di vita.

Il bestiame delle vicine cascine si gode placidamente il sole pomeridiano.

relax al sole; sullo sfondo l'inconfondibile profilo del Mottarone

Proseguo in mezzo ai boschi lungo le curve che portano a Montrigiasco prima ed Arona poi e passo ai piedi del San Carlone.

Scendendo lungo i pochi tornanti che portano sul lungolago si aprono bei panorami sul Verbano e sul Castello di Angera che mi sta proprio di fronte

Castello di Angera

Attraverso il centro di Arona e proseguo per alcuni chilometri lungo i  trafficati rettilinei che mi portano fino a Somma Lombardo. Da qui riprendo a dondolare con la moto lungo la bella strada che mi riporta in terra piemontese, attraversando il Ticino sulla diga di Porto della Torre. Qualche chilometro di curve nei boschi della valle del Ticino e poi risalgo a Varallo Pombia.

C’è ancora luce quindi invece che rientrare subito sulla 32 svolto a sinistra ed attraversando il caratteristico centro storico di Pombia, ridiscendo in valle, percorrendo solitario la stradina di campagna che porta ad Oleggio.

Son quasi le 17; il sole e la temperatura sono miseramente crollati 😦

Ibernato ma rasserenato, ripongo con cura Bixi nel box  e ci salutiamo dandoci appuntamento alla prossima “pascolata”.

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2 thoughts on “il naso fuori dalla nebbia

  1. “Tu sei in moto ?”

    “Ma tu sei matto con questo freddo !!!”

    Ah le mamme son sempre loro …

    Comunque voglio dirti che è sempre un piacere “vedere” i tuoi girelli, complimenti.

    Oscar

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