Il mio inverno e quello del Baby…
E che palle che l’inverno non finisce… Sono 4 mesi che siamo al freddo ed al gelo. Bastaaaa !!!
Ci mancava pure la superinfluenza a rompermi le scatole. A “punirmi” per il blitz maldiviano.
Ho voglia di sole, di giornate lunghe, di moto e di aria “bella”, fresca limpida e pulita. Basta aria umida, triste e grigia dell’inverno !
Oggi sarei dovuto andare a ciaspolare all’Alpe Devero. Purtroppo l’influenza che mi ha colpito questa settimana mi ha messo completamente ko, senza un briciolo di energia… Faccio fatica a muovere una scarpa, figuriamoci una ciaspola….
Il mio inverno, l’opposto di quello del me amis, in giro a gozzovigliare in Sudamerica. Tra una samba e l’altra. Ed ora si sta facendo pure la crocerina sul Rio delle Amazzoni. Porello…
Ecco le ultime news
“Brazil full “immersion…
Ci eravamo lasciati con le pioggie, e queste non hanno mai smesso di rompere i maroni… Tutto il Brasile con la pioggia, a volte lieve, a volte battente, ma sempre acqua. Fortunatamente una tregua di qualche ora mi ha consentito, a Porto Seguro, di prendere il sole su di una spiaggia paradisiaca, mare blu, acqua calda, sabbia rossa, vegetazione tropicale. Ora capisco perche, proprio qua, i Portoghesi, mettendo piede per la prima volta sul continente americano, si stabilirono in questo immenso paese cheora si chiama Brasile.
Il giorno seguente tento una follia, raggiungere Fortaleza in un giorno. Percorro 1650 km, piu’ della meta’ sotto l’acqua! Viaggio anche di notte, corro per la strada immersa di lucciole (lucciole non buttane…), e’ da bambino che non ne vedevo cosi tante. A volte spengo le luci in corsa, sembra una pioggia di comete, fantastico. Da bambino abitavo in campagna, con gli altri bambini la sera, accompagnati spesso dai miei cugini, andavamo a catturare le lucciole, le mettevamo in un vaso di vetro e la usavamo come lampadina, poi le liberavamo. Ora da noi sono quasi sparite. Verso le 11 devo mollare, sono lavato marcio e stanco, al primo albergo, a 250 km da Fortaleza mi fermo. E’ carino e molto economico, si chiama “La panchina del distributore di benzina”!!! Infatti mi accampo fra camionisti e gente che passando di li mi offriva il caffe, ma cazzo fatemi dormire su sta panchina! Alle 6 arrivano i gestori, faccio benza li saluto e riparto, robe da cinghiali…
Ovviamente poco dopo ricomincia a piovere e cosi tutto il giorno. Fortaleza e’ una citta’ turistica, piena di “bellezze naturali” ed una spiaggia enorme. Incontro la cugina di Paulo ed il suo fidanzato, con loro trascorro una splendida giornata, sotto la pioggia riusaciamo anche a farci un bagno nel mare in burrasca, emozionante, intanto impazza il carnevale!
La mattina seguente, sotto pioggia, arrivo nel paese dove e’ nato e vissuto Paulo. Il fratello, mamma ed altri mi accolgono come un figlio. Passo due giorni in una casa dove tutti i ragazzi del paese passano il carnevale, trenta ragazzi, uno sopra l’altro, una figata. Il carnevale piu che altro e’ una scusa per fare burdello, tutti saltano, ballano, si baciano per gioco, si pruzzano schiuma da barba, si buttano nel fiume e bevono come delle spugne. Questo e’ il mio posto! Voglio vivere quiiiiiii! La vera figata di questo paese e’ che la gente e’allegra, simpatica, le donne musone sono un brutto ricordo europeo. Grazie a Paulo ed alla sua famiglia per questa splendida occasione, ho potuto mirare il Brasile da un’altra angolazione, dall’interno, questo si che e’ viaggiare e comprendere. Ma vi chiederete, ma dove sei ora? Dove stai andando? Diciamo che, quando percorri la BR316 (mi sembra) ed arrivi in una citta in prossimita dell’equatore, dove ad un certo punto vedi qualcosa all’orizzonte ed esclami “l’oceano!” ed invece e’ un fiume, allora sei arrivato a Belem, dove la foce del piu grande fiume del mondo si impossessa del mare. Traghettero’ il fiume fino a Manaus, per cinque giorni, sara’ noioso? Forse si, ma un ottima opportunita per rilassarsi, guardare da vicino il Rio e riflettere su questo viaggio, sulla vita. Ho sempre un mucchio di cose da dirvi ma per la fretta scrivo sempre poco e male, ci risentiamo da Manaus ragazzi, ciau 🙂 “