Duecento chilometri tra i laghi novaresi (sulle strade di casa…)

Primo girello stagionale con gli amici di sempre delle avventure “feriali”.

Per un motivo o per l’altro, le nostre spalle e le nostre natiche sono ancora poco rodate e optiamo quindi per un giretto nel giardino di casa: colli novaresi, Val Sessera, Valsesia, Lago d’Orta, Lago Maggiore, Mottarone e ritorno in piano sempre attraverso i nostri colli.

E’ un percorso bello, curvoso e panoramico, facilmente approcciabile anche da chi proviene da Torino, Milano o Genova e vuole esser in zona velocemente usando l’autostrada. Dai caselli di Novara sull’A4 o da quelli di Romagnano Sesia e Castelletto Ticino sulla A26, solo una manciata di chilometri per godere delle prime curve e dei primi saliscendi sui nostri colli.

Lo spunto me l’ha dato in vero questo bel report dell’amico mototurista “El Puercos”, che dall’astigiano è salito a visitare la zona dei laghi ed anche il borgo del Montorfano.

Volendo provare la trattoria che ha segnalato, è stato facile costruirci un percorso intorno percorrendo le strade più belle delle mie terre. Il cielo terso, favorito da un leggero favonio che ci ha accaldato durante tutta la giornata, ha permesso di godere appieno dei vari panorami e punti caratteristici offerti da questi luoghi.

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Le vigne spoglie tra Barengo e Fara, le alpi biellesi e la lunga catena del Rosa tra Ghislarengo e Roasio, gli scorci sulla bassa Valsesia che  si aprono salendo al Passo della Colma e quindi, scendendo dallo stesso, il lago d’Orta ed il Mottarone.

Dalla sempre trafficata statale che unisce Gravellona con Verbania, seguendo le indicazioni per Località Montorfano, abbiamo quindi imboccato la ripida stradina che porta in cima alla montagnola.

Lasciate le moto proprio di fronte all’incantevole chiesa medievale del XII sec. dedicata a San Giovanni, dopo pochi passi avevamo già piazzato le gambe sotto il tavolo della caratteristica trattoria Belvedere.

Per smaltire gli ottimi gnocchi al gorgonzola, qualche passo ancora per arrivare in cima al belvedere ed ammirare il conosciuto ma mai stancante e banale panorama del lago Maggiore.

Immancabile foto ricordo coi compagni di ventura…

per poi tornare  alle cavalcature e ridiscendere verso il lago e proseguire il nostro giro.

Un pò di costa fino a Baveno e poi di nuovo col muso all’insù per salire al Mottarone percorrendo un tratto della strada dell’Alto Vergante fino a Gignese. Un tratto di strada che fa venire il torcicollo perchè lo sguardo è continuamente attrattatto dagli squarci che si aprono tra la vegetazione, sull’alto lago e le montagne svizzere ancora un pò innevate.

Percorsa la strada delle “due riviere” fino ad Armeno, siamo quindi saliti alla montagna di casa per gustarci un bel gelato, “chiamato” dal clima quasi estivo.

Ultimi settanta chilometri sempre in discesa fino a casa, attraversando i colli novaresi da Gattico fino a Suno e quindi fino a casa.

Spesso alla ricerca di mete nuove, nuovi percorsi e nuovi panorami, dimentichiamo che bastano pochi chilometri vicino a noi per nutrire la nostra anima di ciò di cui abbiamo bisogno…

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4 thoughts on “Duecento chilometri tra i laghi novaresi (sulle strade di casa…)

  1. ciao max
    ma sei passatosotto casa mia…..io abito a Sostegno….

    potevi telefonarmi …vi avrei offerto un bichiere,un caffe ,un the ….tutto mooooolto volentieri…..

  2. Nico ti ho pensato… Ma ho pensato che fossi al lavoro ed ho tirato dritto.
    La prossima volta non mancherò
    😉

    Max

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