Ciaspolando sofficemente sul Mottarone
Erano anni che non nevicava così tanto al Mottarone, la mia montagna del cuore. Appena aperto gli occhi e visto la giornata serena che si stava prospettando, ho prontamente deciso di salire per una breve ciaspolata.
Dopo giorni di maltempo, finalmente schiariva e non potevo perdermi lo spettacolo che offre il Motty, soprattutto in queste condizioni. Aveva nevicato fino alla sera prima, quindi sapevo di trovare neve fresca, immacolata e che ancora adornava gli alberi.
Fortunatamente la temperatura non era così glaciale come da previsioni: il tepore del sole “riusciva” a tenerla solo una paio di gradi sotto lo zero ed appena calzate le ciaspole, iniziò la magia…
Più salivo e più mi domandavo se ero lì o se mi trovavo in Lapponia…
finché arrivato nel piazzale del parcheggio e proseguendo per il meritato pranzetto alla Casa della Neve, mi sono ritrovato davanti al panorama conosciuto, quello che si vede, con prospettive diverse, anche da casa: il Monte Rosa !
Recuperate un po’ di energie in un’ottima polenta e formaggio, mi sono avviato verso la vetta, risalendo lateralmente la pista da sci in disuso causa covid…
Col salire della nebbia, lo scenario cambiava ed assumeva contorni affascinanti…
Una volta scollinato, mi ritrovai immerso nel grigiore della nebbia, ma conoscendo bene il posto, riuscivo a tenere la barra dritta per scendere senza timore di sbagliare direzione.
Ero immerso nell’ovatta. Sentivo solo il suono sordo della neve morbida schiacciata ad ogni passo… Un paio d’ombre comparse dal nulla e dirette nel nulla, mi destarono temporaneamente dall’incantesimo…
Man mano che scendevo di quota, ritrovavo un qualche bagliore di luce che creava effetti surreali, quasi mistici…
Passato un dosso, nascosto tra le fronde di un albero e la coda della nebbia che si alzava, il sole mi fece l’occhiolino gridando “scherzetto” !
Uscito dal boschetto, un ultimo sguardo verso il lago che si apprestava tingersi dei colori del tramonto…
Ormai nel caldo dell’auto, stanco ma sazio di emozioni, affrontavo serenamente la strada del ritorno, accompagnato dall’ultima calda luce del giorno che filtrava dal bosco…
Che meraviglia. Bellissime foto Max 😉
Ciao BeA. Grazie mille